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L’inquadramento è il provvedimento con il quale l’Istituto effettua la classificazione dei datori di lavoro ai fini previdenziali e assistenziali in uno dei settori previsti dall’articolo 49, legge 9 marzo 1989, n. 88, in relazione all’attività esercitata.
Dallo stesso provvedimento discendono il regime assicurativo applicabile ai lavoratori e il carico contributivo per il datore di lavoro (aliquote contributive). L’inquadramento prevede l’attribuzione, in capo al datore di lavoro, di una posizione contributiva contraddistinta da una serie di codifiche, le quali – oltre a individuarlo e a collocarlo in un preciso settore – ne determinano le caratteristiche contributive:
- numero di matricola;
- Codice Statistico Contributivo (CSC);
- Codici di Autorizzazione (CA).
Numero di matricola
Il numero di matricola è univoco per tutto il territorio nazionale ed è composto da una sequenza numerica di dieci cifre.
Codice Statistico Contributivo (CSC)
Il CSC è la rappresentazione, resa attraverso cinque caratteri numerici, di:
- settore;
- classe;
- categoria di appartenenza del datore di lavoro.
Il primo numero indica il settore, che è costituito dall’insieme delle attività caratterizzate dall’omogeneità della finalità.
Il secondo e il terzo numero indicano la classe, che raggruppa le attività della stessa natura all’interno di un settore.
Il quarto e il quinto numero indicano la categoria, che individua la singola attività all’interno di una classe.
Codici di Autorizzazione (CA)
Il CA è un codice, formato da una cifra e da una lettera, che serve a individuare particolari aspetti o modalità contributive diversi da quelli risultanti dal CSC e per i quali l’attribuzione del CSC non è sufficiente.
Nella posizione contributiva, inoltre, è prevista l’attribuzione del codice Ateco 2007 che, collegato al CSC, ne specifica il significato, tenuto conto del maggiore dettaglio che caratterizza la classificazione delle attività economiche effettuata dall’ISTAT.
Riferimenti normativi
- Articolo 49, legge 9 marzo 1989, n. 88