La contribuzione previdenziale assicura il lavoratore contro eventi che possono renderlo non idoneo alla prestazione lavorativa. Tra prestazioni e contributi c'è un rapporto di corrispondenza (concezione assicurativa del rapporto previdenziale), quindi alcune prestazioni previste per i lavoratori dipendenti di un settore di attività possono non esserlo per altri settori. La contribuzione previdenziale consiste, quindi, in un “premio assicurativo” che si paga per assicurare il lavoratore per un determinato evento come la malattia, la maternità, la disoccupazione o la pensione.
Le aliquote contributive interessano i lavoratori e il datore di lavoro. È quest'ultimo però a versare sia i contributi a suo carico che quelli a carico del lavoratore.
La scelta di quali assicurazioni attivare per il lavoratore e il contributo da versare è imposta dalla legge che stabilisce l’applicabilità o meno di determinate assicurazioni nei diversi settori di attività. Per questo INPS attribuisce con esattezza l’inquadramento aziendale: a esso infatti è collegato il complesso delle assicurazioni sociali applicabili ai lavoratori.
La contribuzione è una percentuale che si applica alla retribuzione imponibile. La somma di tutte le assicurazioni applicabili per ogni categoria di lavoratori (
IVS
, DS, malattia, CIG) determina l’aliquota complessiva.
Gli elementi che concorrono a determinare l’aliquota contributiva sono:
- l'attività aziendale (industria, commercio, edilizia, lapidei, agricoltura, pesca, attività mineraria, ecc.);
- le dimensioni aziendali (limiti dimensionali per le aziende artigiane, più o meno di 15 dipendenti per
CIGS
;
- la configurazione giuridica dell’azienda (società di persone, società di capitali, cooperativa, ente diritto pubblico, ecc.);
- la qualifica del lavoratore (operaio, impiegato, operatore di vendita, dirigente, apprendista, ecc.);
- lo stato giuridico del lavoratore (socio della cooperativa, lavorante a domicilio, religioso regolare, familiare del titolare, dipendente di ruolo/fuori ruolo, ecc.).
Una parte dei contributi è a carico del lavoratore e il datore di lavoro è l’unico soggetto tenuto al versamento della contribuzione dovuta. Esso infatti versa i contributi sia per la parte a suo carico che per quella a carico del lavoratore e recupera la quota del lavoratore in sede di calcolo delle retribuzioni mensili prelevandola direttamente dalla busta paga (diritto di rivalsa).
Il datore di lavoro può esercitare il diritto di rivalsa della quota a carico del lavoratore esclusivamente al termine del periodo di paga corrente. Non è ammessa la rivalsa per contributi arretrati, salvo che si tratti di arretrati dovuti per contratto o per legge. Per esempio, il datore di lavoro che deve versare contributi arretrati per un lavoratore sommerso, a seguito di accertamento ispettivo o di regolarizzazione spontanea, deve accollarsi tutto il debito contributivo e non può trattenere al dipendente la quota di contributi a suo carico.
Per conoscere quanto l'azienda deve versare all'INPS ogni mese a titolo di contributi, per sé e per il dipendente, è necessario conoscere:
- le aliquote contributive da applicare all'imponibile previdenziale;
- l'ammontare del reddito imponibile del dipendente (imponibile previdenziale);
- gli eventuali benefici (riduzioni ed esoneri) contributivi spettanti;
- l’importo delle prestazioni anticipate al lavoratore per conto dell’INPS.
L'onere contributivo si calcola nel seguente modo. Il calcolo dei contributi teoricamente dovuti (somme a debito del datore di lavoro) è dato dalle aliquote contributive (a carico dipendente e datore) moltiplicato l'imponibile previdenziale diviso 100.
Il calcolo dei benefici contributivi e delle prestazioni anticipate (somme a credito del datore di lavoro) è dato dai benefici contributivi più le prestazioni anticipate più gli sgravi ed esoneri contributivi.
Il calcolo dei contributi effettivamente da versare (somme a debito del datore di lavoro) è dato dalle somme a debito del datore di lavoro meno le somme a credito del datore di lavoro.
Da notare che i benefici contributivi per le assunzioni agevolate sono generalmente concessi riducendo direttamente l’aliquota contributiva (nettizzazione).