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Circolare numero 213 del 30-10-1997

Dettaglio

 

DIREZIONE CENTRALE
PENSIONI
DIREZIONE CENTRALE
TECNOLOGIA
INFORMATICA

 

 AI DIRIGENTI CENTRALI E PERIFERICI
AI COORDINATORI GENERALI, CENTRALI E
PERIFERICI DEI RAMI PROFESSIONALI
AL COORDINATORE GENERALE MEDICO
LEGALE E PRIMARI MEDICO LEGALI
e, per conoscenza,
AL PRESIDENTE
AI CONSIGLIERI DI AMMINISTRAZIONE
AL PRESIDENTE E AI MEMBRI DEL
CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGI-
LANZA
AI PRESIDENTI DEI COMITATI
AMMINISTRATORI DI FONDI, GESTIONI
E CASSE
AI PRESIDENTI DEI COMITATI REGIONALI
AI PRESIDENTI DEI COMITATI PROVIN-
 

97-213. Fondo di previdenza telefonici. Decreto legislativo 4 dicembre 1996, n. 658: criteri applicativi.

Con circolare n. 94 del 17 aprile 1997 sono state illu-strate
le disposizioni dettate dal decreto legislativo 4 dicembre
1996, n. 658, entrato in vigore l'8 gennaio 1997 e conte-
nente norme di armonizzazione del regime pen-sionistico del
Fondo telefonici con la disciplina vigente nell'assicura-
zione generale obbligatoria.
Con la presente circolare vengono illustrati i criteri
applicativi delle disposizioni dettate dal citato decreto in
materia pensionistica.
1 - REGIME PENSIONISTICO
Ai fini della liquidazione delle pensioni a carico del Fondo
telefonici occorre distinguere le pensioni con decorrenza
dal 1  luglio 1997 in poi, per le quali non opera l'arro-
tondamento da quelle per le quali tale istituto continua a
sussistere.
Cio' in relazione alle disposizioni dell'articolo 3, comma
9, del decreto legislativo in esame il quale, com'e' noto,
ha abrogato, per coloro che alla data del 1  luglio 1997
sono in servizio e non hanno presentato entro la data del 30
 giugno 1997 domanda di dimissioni accettata dall'azienda,
l'articolo 16, ultimo comma, della legge 4 dicembre 1956,
n.1450 e l'art. 10, comma 5, della legge 22 ottobre 1973, n.
672, i quali stabilivano che per il conseguimento del
diritto a pensione e per il relativo computo la frazione
dell'ultimo anno non veniva valutata se inferiore a sei mesi
ed 1 giorno e valutata invece nella misura di un anno se
superiore a sei mesi.
Pertanto per le pensioni per le quali il predetto arroton-
damento non trova piu' applica-zione, l'anzianita' contribu-
tiva, sia ai fini del diritto a pensione che della relativa
misura, deve essere computata in settimane (v. parte prima,
punto 7, e parte seconda, punto 6, della circolare n. 94 del
17 aprile 1997).
1.1 - PENSIONI CON DECORRENZA DAL 1 .2.1997 AL 1  GIUGNO
      1997, DA CALCOLARSI ESCLUSIVAMENTE CON IL SISTEMA
 RETRIBUTIVO
Per gli iscritti al Fondo che al 31 dicembre 1995 possano
far valere almeno 18 anni interi di contribuzione, la
pensione, da calcolarsi esclusivamente con il sistema
retri-butivo, deve essere liquidata applicando i criteri di
arrotondamento di cui alle disposizioni richiamate al punto
1.1, parte II, della circolare n. 94 del 17 aprile 1997.
Per quanto concerne la quota "D" di pensione, poiche' non
puo' essere costituita da un periodo superiore a cinque mesi
(dal 1  gennaio 1997 al 31 maggio 1997 per le pensioni con
decorrenza 1  giugno 1997), la stessa subisce gli effetti
dell'arrotondamento per cui andra' a collocarsi nelle quote
precedenti (v.esempio allegato n. 1).
1.2 - PENSIONI CON DECORRENZA DAL 1  LUGLIO 1997 IN POI
a) Pensioni per le quali non opera l'arrotondamento, in
quanto relative ad iscritti che non hanno presentato domanda
di dimissioni entro il 30 giugno 1997:
- le anzianita' contributive relative a dette pensioni do-
vranno essere espresse in settimane per tutte le quote di
pensione che si andranno a determinare.
A tale scopo si precisa che devono essere applicati i
parametri di trasformazione stabiliti per l'assicurazione
generale obbligatoria e cioe':
un contributo mensile  = 4,333 contributi settimanali;
un contributo annuo    = 52 contributi settimanali:
con arrotondamento all'unita' per eccesso dell'eventuale
frazione di settimane;
b) Pensioni per le quali continua ad operare l'arrotonda-
mento, in quanto relative agli iscritti che non rientrano
nella situazione di cui alla lettera a):
le anzianita' contributive dovranno essere espresse in anni,
mesi e giorni per tutte le quote di pensione che si andranno
a determinare.
Per quanto riguarda i criteri di arrotondamento, si richia-
mano le circolari n. 243 del 27 ottobre 1993, parte III,
punto 8, n. 206 del 25 luglio 1995, punto 2 e n. 117 del 6
giugno 1996, punto 1.1., per le quote A,B e C.
Per quanto riguarda la quota D il criterio di arrotondamento
e' analogo a quello fissato per la quota C, come di seguito
esposto:
I) se il periodo utile relativo alla quota D e' pari o
inferiore a sei mesi, il periodo stesso dovra' essere
aggiunto a quello riferito alla quota C e gli arrotondamenti
dovranno essere effettuati con i criteri indicati nelle
circolari n. 243 del 27 ottobre 1993, n. 206 del 25 luglio
1995, punto 2 e n. 117 del 6 giugno 1996, punto 1.1;
II) se il periodo utile relativo alla quota D e' superiore a
sei mesi, si dovra' innanzi tutto determinare la complessiva
anzianita' contributiva alla data di cessazione dal servizio
con eventuale arrotondamento. Si dovranno poi determinare i
periodi utili riferiti alle quote A, B e C eventualmente
arrotondati secondo i criteri indicati nelle succitate
circolari.
L'anzianita' contributiva della quota D sara' determinata
per differenza fra la complessiva anzianita' contributiva e
il totale degli anni attribuiti alle quote A, B e C.
2 - APPLICAZIONE DEI LIMITI DI CUI ALL'ARTICOLO 3, COMMA 2
Ai fini della determinazione della misura della pensione
liquidata esclusivamente con il sistema retributivo e'
necessario:
- calcolare secondo le norme del Fondo telefonici la quota
"A" relativa alle anzianita' contributive maturate fino al
31.12.1992, prendendo a riferimento le retribuzioni perce-
pite nell'ultimo anno di servizio ragguagliate alla media
del triennio, aumentata del 12 per cento; per le pensioni
con decorrenza dal 1 febbraio 1997 in poi infatti dovranno
essere prese a riferimento le retribuzioni imponibili e
pensiona-bili del Fondo per i mesi anteriori al 1997, mentre
dal 1  gennaio 1997 in poi devono essere prese in conside-
razione le retri-buzioni "teoriche", cioe' quelle che sa-
rebbero state impo-ni-bili secondo la previgente disciplina;
- calcolare la quota B, relativa alle anzianita' contribu-
tive maturate dal 1.1.1993 al 31.12.1994, prendendo a
riferimento per la determinazione della retribuzione pen-
sionabile il periodo previsto dalla normativa ante decreto
n. 503 del 1992, incrementato del 50 per cento del periodo
dal 1.1.1993 al 31.12.1995 e del 66,6 per cento del periodo
dal 1.1.1996 alla data di decorrenza della pensione. Per
l'anzidetto periodo debbono essere prese in considera-zione
le retribuzioni imponibili e pensionabili del Fondo fino al
31 dicembre 1996 e le retribuzioni "teo-riche" imponibili
secondo la normativa vigente al 31 dicem-bre 1996 per i
periodi dal 1  gennaio 1997 in poi;
- calcolare la quota "C", relativa alle anzianita' contri-
butive maturate dal 1.1.1995 al 31.12.1996, utilizzando la
stessa retribuzione pensionabile della quota "B" di pensio-
ne;
- calcolare la quota "D", relativa alle anzianita' contri-
butive maturate dal 1  gennaio 1997 in poi, prendendo a
riferimento per la determinazione della retribuzione pen-
sionabile lo stesso periodo utilizzato per le quote B e C;
per tale periodo debbono essere prese in considerazione le
retribu-zioni imponibili e pensionabili del Fondo fino al 31
dicem-bre 1996 e le retri-buzioni impo-nibili A.G.O. dal 1
gennaio 1997 in poi.
Le retribuzioni pensionabili utili per la determinazione
delle varie quote di pensione, ad eccezione di quelle da
utilizzare per la determinazione della quota "A", vanno
rivalutate ai sensi del comma 4 dell'art. 7 del decreto
legislativo n. 503/92.
L'importo del trattamento complessivo della pensione risul-
tante dalla sommatoria delle predette quote, non puo', ai
sensi dell'art. 3, comma 2, del decreto legislativo n.658,
superare il piu' favorevole tra i seguenti parametri:
a) 80% della retribuzione pensionabile determinata in base
alle norme vigenti nell'assicurazione generale obbligatoria
dei lavoratori dipendenti;
b) 90% della retribuzione pensionabile determinata per il
calcolo della quota di pensione relativa alle anzianita'
contributive maturate nel Fondo anteriormente al 1  gennaio
1996.
Ai fini dell'applicazione dei suddetti parametri, con la
circolare n. 94 e' stato stabilito che deve essere presa in
considerazione la retribuzione che viene utilizzata per la
determinazione della quota B di pensione.
Nel caso in cui la pensione debba essere liquidata esclusi-
vamente sulla base di anzianita' contributive maturate entro
il 31.12.1992, non puo' trovare applicazione il limite di
cui all'art. 3 del decreto legislativo n. 658/1996, bensi'
quello di cui all'articolo 20 della legge 4 dicembre 1956,
n. 1450.
2.1 - MODALITA' DI REPERIMENTO DELLE RETRIBUZIONI DA
      UTILIZZARE PER LA DEFINIZIONE  DEL PARAMETRO DI CUI
      ALLA LETTERA a)(80% DELLA  RETRIBUZIONE PENSIONABILE
      AGO)
E' necessario innanzi tutto individuare il periodo utile per
il calcolo della retribuzione pensionabile relativa alla
quota B di una teorica pensione da liquidare nell'AGO con la
stessa decorrenza. Tale periodo si ottiene sommando alle 260
settimane richieste dalla normativa vigente nell'AGO ante-
riormente al 1.1.1993, il 50 per cento del periodo dal
1.1.1993 al 31 dicembre 1995, piu' il 66,6 per cento del
periodo dal 1.1.1996 alla data di decorrenza della pensione.
Dopo aver individuato il periodo, e' necessario utilizzare
le retribuzioni esistenti nell'arco del predetto periodo.
Per i periodi antecedenti al 1  gennaio 1997, devono essere
prese in considerazione le retribuzioni imponibili del Fondo
sulle quali sono stati versati i contributi ai fini pensio-
nistici; per i periodi dal 1  gennaio 1997 in poi devono
essere prese in considerazione le retribuzioni imponibili
AGO, in quanto da tale data e cioe' dal 1  gennaio 1997, per
tutto il personale iscritto al Fondo telefonici, la retri-
bu-zione imponibile e pensionabile e' quella definita
dall'art. 12 della legge 30 aprile 1969, n. 153, e succes-
sive integra-zioni e modificazioni.
Le anzidette retribuzioni devono essere rivalutate a norma
dell'articolo 3 del decreto n. 503 del 1992 con i coeffi-
cienti stabiliti in relazione alla data di decorrenza della
pensione (v. punto 4.3 della circolare n. 50 del 23 febbraio
1993).
2.2 - MODALITA' DI REPERIMENTO DELLE RETRIBUZIONI DA
      UTILIZZARE PER LA DEFINIZIONE  DEL PARAMETRO DI CUI
      ALLA LETTERA b) (90% DELLA  RETRIBUZIONE PENSIONABILE
      FONDO)
Il periodo utile per la rilevazione delle retribuzioni
coincide con il periodo utilizzato per la quota B di pen-
sione; per quanto riguarda le retribuzioni da prendere a
riferimento, secondo quanto indicato nella circolare n. 94,
e' necessario considerare le retribu-zioni imponibili del
Fondo per gli anni antecedenti il 1997; per i periodi dal 1
gennaio 1997 in poi, devono essere utilizzate le retribu-
zioni "teoriche" del Fondo, e cioe' quelle che sarebbero
state imponibili nel Fondo stesso sulla base della previgen-
te normativa.
Le anzidette retribuzioni debbono essere rivalu-tate in base
all'articolo 7 del decreto n. 503 del 1992.
3 - ALIQUOTE DI RENDIMENTO
Per quanto concerne le aliquote di rendimento per ogni anno
di contribuzione, relativamente alla quota "A", occorre fare
riferimento alle disposi-zioni dell'articolo 20 della legge
n. 1450/1956 come modi-ficato dall'art. 13 della legge n.
672/1973; per la quota "B" di pensione si richiamano le
disposizioni dell'arti-colo 12, comma 3, del decreto n. 503
del 1992 (v. circolare n. 243 del 27 ottobre 1993, punto 6);
per la quota "C" di pensione si richiamano le disposizioni
dell'articolo 17, comma 1, della legge n. 724 del 1994 (v.
circolare n. 206 del 25 luglio 1995, punto 3); per la quota
"D" di pensione, a norma dell'articolo 3, comma 4, del
decreto n.658, trova applicazione l'art. 12, comma 1, del
decreto legislativo n. 503/1992, per le retribuzioni pen-
sionabili eccedenti il "tetto" al quale si applica il
coefficiente massimo di rendimento (L. 63.054.000 per l'anno
1997). Con messaggio n. 24198 del 20.1.1997, sono state
indicate le fasce di retribuzione eccedenti il "tetto"  e i
relativi coefficienti di rendimento.
4 - OPZIONE AI SENSI DELL'ART. 6 DELLA LEGGE 26 FEBBRAIO
    1982, N. 54, E DELL'ART. 6 DELLA LEGGE 29 DICEMBRE 1990,
    N. 407
Ai sensi del comma 1 dell'art. 3 del decreto legislativo
n.658/96, l'anzianita' massima computabile nel Fondo tele-
fonici e' stata elevata a 40 anni (v. circolare n. 94 del 17
aprile 1997, parte II, punto 2).
Pertanto, per le pensioni con decorrenza dal 1  febbraio
1997 in poi, la maggiorazione prevista dall'art. 6 della
legge n.407/1990 opera soltanto per le anzianita' contribu-
tive maturate oltre i 40 anni. In relazione a tale modifica
legislativa, i soggetti che abbiano compiuto l'eta' pensio-
nabile potranno beneficiare della maggiorazione prevista dal
citato art. 6 nei confronti dei lavoratori optanti,  per i
periodi contributivi successivi al quarantesimo anno.
Nei confronti dei lavoratori che si avvalgono del predetto
beneficio, il trattamento pensionistico complessivo non
potra' superare,come stabilito dall'art. 1, comma 5, del
decreto n.503/1992,l'importo della retribuzione pensiona-bi-
le. Detta retribuzione pensionabile e' quella riferita alla
quota "B" di pensione, come chiarito nella circolare n. 243
del 27 ottobre 1993.
Ai soggetti che hanno esercitato l'opzione di cui trattasi
anteriormente all'8 gennaio 1997, data di entrata in vigore
del decreto legislativo n. 658, continueranno ad essere
attribuiti i benefici previsti dall'art. 6 della legge n.
407 per gli anni maturati antecedentemente alla predetta
data. L'anzianita' contributiva maturata dal 9 gennaio 1997,
costituisce invece parte integrante della pensione a norma
del comma 1 dell'art. 3 del decreto n. 658/1996.
Pertanto il periodo utile ai fini della liquidazione della
pensione sara' costituito dall'anzianita' contributiva
maturata alla data in cui il datore di lavoro poteva eser-
citare la facolta' di recesso e da quella conseguita dall'8
gennaio 1997 fino alla data di cessazione effettiva.
Al trattamento suddetto dovra' essere aggiunta la maggiora-
zione maturata dalla data della facolta' di recesso a quella
di entrata in vigore del decreto n.658/1996.
Detto importo complessivo sara' posto a confronto con il
trattamento di garanzia di cui al punto 2 della citata
circolare n. 94, per mettere in pagamento l'importo piu'
favorevole (v. esempi allegati n. 2 e 3).
5 - PRESTAZIONI DI INVALIDITA'
In relazione alle prestazioni di invalidita' occorre di-
stinguere le domande presentate fino alla data di entrata in
vigore del decreto legislativo n. 658/1996 e quelle presen-
tate successivamente e cioe' dal 9 gennaio 1997 in poi.
Per quanto concerne le prime, si rammenta che trattasi di
richieste di pensione ordinaria di invalidita', a norma
dell'art. 16, comma 1, n. 2, della legge n. 1450/1956 ovvero
di pensione di invalidita' per causa di servizio, a norma
dell'articolo 16, penultimo comma, della legge n. 1450/1956.
Dette domande debbono continuare ad essere istruite e
definite in base alla previgente normativa (legge
n.1450/1956). Si rammenta che le pensioni in questione hanno
decorrenza dal primo giorno del mese successivo alla cessa-
zione dal servizio, ovvero dal primo giorno del mese suc-
cessivo a quello di presentazione della relativa domanda, se
posteriore (art. 21 legge n. 1450/1956).
Alle pensioni di cui trattasi continua ad applicarsi per la
relativa misura, la disciplina di cui all'articolo 20 della
legge n. 1450/1956 ed all'art. 13 della legge n. 672/1973. A
tali prestazioni, pertanto, non si applicano le disposizioni
dell'articolo 3, commi 1 e 2, del decreto legislativo
n.658/96, relative, rispettivamente, all'elevazione a 40
anni dell'anzianita' massima computabile e ai limiti di
importo della pensione.
Alle medesime pensioni, qualora abbiano decorrenza succes-
siva al 30 giugno 1997, va applicato l'art. 3, comma 9, del
decreto legislativo n. 658/1996, con-cernente l'abrogazione
dell'arrotondamento di cui all'art.16, ultimo comma, della
legge 4 dicembre 1956, n. 1450 e dall'art. 10, comma 5,
della legge 22 ottobre 1973, n. 672.
Alle pensioni medesime, relative cioe' a domande presentate
fino alla data di entrata in vigore del decreto in parola,
che siano pero' liquidate con decorrenza dal 1  febbraio
1997 in poi e risultino a calcolo inferiori al trattamento
minimo, va applicato ai fini dell'integrazione al tratta-
mento minimo, l'art. 3, comma 8, del decreto legisla-tivo
n.658/1996 che ha abrogato, dalla data di entrata in vigore
del decreto stesso, l'art. 4 della legge 22 ottobre 1973,
n.672, che prevedeva la liquidazione di un tratta-mento
minimo maggiorato di L. 13.000 annue per ogni anno di
iscrizione al Fondo, oltre il quindicesimo. Conseguentemente
per tali ipotesi dovra' farsi riferimento alle norme vigenti
nell'assicurazione generale obbligatoria in materia di
integrazione al trattamento minimo.
Per quanto riguarda invece le domande di prestazione di
invalidita' presentate dal 9 gennaio 1997 in poi, trova
integrale applicazione la normativa in materia di
invalidita' vigente nell'assicurazione generale obbligato-
ria.
5.1 - ASSEGNO ORDINARIO DI INVALIDITA': ASPETTI GENERALI.
Tale prestazione e' disciplinata dalla normativa vigente
nell'assicurazione generale obbligatoria per quanto riguarda
i requisiti contributivi, la decorrenza, i criteri di
accertamento dello stato invalidante e quelli concernenti il
cumulo con redditi di lavoro o rendite per infortuni sul
lavoro o malattia professionale liquidate per lo stesso
evento invalidante dall'INAIL.
L'assegno di invalidita' e' soggetto, come previsto
nell'assicurazione generale obbligatoria, a revisione
triennale (Legge 22 giugno 1984, n. 222, art. 1, comma 7).
L'assegno di invalidita' non e' reversibile ai superstiti;
pertanto in caso di decesso del titolare, i familiari sono
considerati, ai fini del diritto alla prestazione, super-
stiti di assicurato. Peraltro, in sede di domanda di pen-
sione ai superstiti si considerano utili, esclusivamente ai
fini del riconoscimento del diritto, i periodi di godi-mento
dell'assegno di invalidita' nei quali non sia stata prestata
attivita' lavorativa (art. 1, comma 6, L.n.222/1984).
Si precisa che, prima di disporre l'accertamento sanitario
nei confronti degli interessati, occorre verificare la
sussistenza dei requisiti contributivi per il diritto alle
prestazioni di cui trattasi.
Per quanto concerne il calcolo dell'assegno, deve essere
applicata la normativa vigente nel Fondo per la generalita'
delle pensioni in relazione alla relativa decorrenza,
secondo i criteri indicati di seguito.
5.1.1 - LIQUIDAZIONE DELL'ASSEGNO DI INVALIDITA' PER I
        SOGGETTI CON ANZIANITA' CONTRIBUTIVA DI ALMENO 18
        ANNI INTERI AL 31 DICEMBRE 1995
Ai fini della determinazione della misura dell'assegno di
invalidita' si richiamano i criteri di cui al punto 2.
L'importo complessivo dell'assegno liquidato esclusivamente
con il sistema retributivo non puo' superare il piu' favo-
revole tra i parametri indicati dall'art. 3, comma 2, del
decreto n.658 (v. punto 2).
5.1.2 - LIQUIDAZIONE DELL'ASSEGNO ORDINARIO DI INVALIDITA'
        PER I SOGGETTI CON ANZIANITA' CONTRIBUTIVA INFERIORE
        A 18 ANNI INTERI AL 31 DICEMBRE 1995
Per detti soggetti l'assegno ordinario deve essere liquidato
con il sistema misto e cioe' con il sistema retributivo per
le anzianita' maturate fino al 31 dicembre 1995 (v. punto 2)
e con il sistema contributivo, secondo i criteri gia'
illustrati con la circolare n. 94 del 17 aprile 1997, punti
1.3.1 e seguenti, per le anzianita' maturate dal 1  gennaio
1996 in poi.
5.1.3 - INTEGRAZIONE AL MINIMO DELL'ASSEGNO
Qualora l'importo dell'assegno liquidato sulla base delle
anzianita' contributive maturate, risulti inferiore al
minimo, l'assegno viene integrato con la disciplina prevista
per gli assegni a carico del regime generale dall'articolo 1
della legge n. 222 del 1984, alle condizioni di reddito
stabilite dallo stesso articolo 1 (v., da ultimo, il mes-
saggio n. 18883 del 31 luglio 1997).
5.1.4 - TRASFORMAZIONE DELL'ASSEGNO IN PENSIONE DI VECCHIAIA
Al compimento dell'eta' pensionabile prevista dalla legge,
l'assegno di invalidita' viene trasformato d'ufficio, in
presenza dei relativi requisiti di assicurazione e di
contribuzione, in pensione di vecchiaia. Qualora
l'interes-sato non possa far valere il requisito contributivo
previsto per tale pensione, si considerano utili, ai fini
del diritto e non anche ai fini della misura, i periodi di
godimento dell'assegno di invalidita', per i quali non sia
stata prestata attivita' lavorativa (art. 1, comma 10, della
legge n. 222/1984).
Per ottenere la trasformazione dell'assegno ordinario di
invalidita' in pensione di vecchiaia occorre aver cessato
l'attivita' lavorativa dipendente.
L'importo della pensione di vecchiaia non puo' essere
inferiore all'importo dell'assegno in godimento al compi-
mento dell'eta' pensionabile.
5.1.5 - LIQUIDAZIONE DEI SUPPLEMENTI IN FAVORE DEI TITOLARI
        DI ASSEGNO
I lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidita'
possono continuare ad espletare la propria attivita' lavo-
rativa ed ottenere successivamente i supplementi di pensione
(art. 1, comma 9, L.n.222/1984), secondo le disposizioni di
cui all'art. 7 della legge 23 aprile 1981, n. 155 (articolo
4, comma 2, decreto legisla-tivo n. 658/1996).
Detti supplementi si determinano con gli stessi criteri
previsti per il calcolo delle pensioni.
Conseguentemente, i supplementi per i contributi successivi
alla decorrenza dell'assegno ordinario devono essere calco-
lati con il sistema retributivo qualora il titolare
dell'assegno stesso, alla data del 31 dicembre 1995, possa
far valere un'anzianita' contributiva complessiva di almeno
18 anni interi.
Invece nel caso in cui il titolare dell'assegno ordinario,
alla predetta data, possa far valere un'anzianita' contri-
butiva complessiva inferiore a 18 anni interi, i supplementi
per i contributi successivi alla data di decorrenza
dell'assegno ordinario debbono essere liquidati con il
sistema contributivo.
5.2 - PENSIONE DI INABILITA'
Anche tale prestazione e' disciplinata dalla normativa
vigente nell'assicurazione generale obbligatoria per quanto
riguarda i requisiti contributivi, la decorrenza e i criteri
di accertamento dello stato inabilitante.
L'attribuzione della pensione di inabilita' e' subordinata
alla rinuncia, da parte del soggetto riconosciuto inabile,
al trattamento retributivo e ad ogni altro trattamento
sosti-tutivo o integrativo della retribuzione.
Pertanto il soggetto che chiede la pensione di inabilita',
unitamente alla domanda, deve presentare una dichiarazione
di "rinuncia" alla retribuzione per l'eventualita' che venga
riconosciuto il diritto alla prestazione.
Nel caso in cui venga accertata una causa di incompati-
bilita' con la pensione di inabilita' gia' attribuita, la
stessa viene revocata. In tal caso viene accertato d'ufficio
se alla data dalla quale si effettua la revoca esistono i
requi-siti sanitari per il diritto all'assegno di invalidita'.
In caso affermativo si liquida quest'ultima prestazione.
Il titolare di pensione di inabilita' puo' essere sottoposto
a visita sanitaria di controllo da parte dell'Istituto e, se
ha riacquistato la capacita' lavorativa, puo' ottenere, in
presenza del requisito sanitario, l'assegno ordinario di
invalidita'.
Il titolare di assegno ordinario di invalidita' il quale
ritiene di essere inabile, puo' chiedere, prima della
scadenza del triennio o in occasione della revisione trien-
nale dell'assegno, di ottenere in sostituzione dell'assegno
stesso, la pensione di inabilita'.
La pensione di cui trattasi e' reversibile ai superstiti;
pertanto in caso di morte del titolare, i familiari sono
considerati superstiti di pensionato, e non di assicurato,
come avviene invece per l'assegno di invalidita'.
5.2.1 - LIQUIDAZIONE DELLA PENSIONE DI INABILITA' NEL FONDO
        PER I SOGGETTI CON ANZIANITA' CONTRIBUTIVA DI ALMENO
        18 ANNI INTERI ALLA DATA DEL 31 DICEMBRE 1995
La pensione di inabilita' e' costituita dall'importo
dell'assegno di invalidita' (v. punto 5.1.1) e dalla mag-
giorazione conven-zionale di cui all'articolo 2 della legge
n. 222 del 1984; tale maggiorazione e' pari alla differenza
tra l'assegno di invalidita' e quello che sarebbe spettato
all'assicurato sulla base della retribuzione pensionabile
considerata per il calcolo dell'assegno medesimo, con
un'anzianita' contributiva aumentata di un periodo pari a
quello compreso tra la data di decorrenza della pensione di
inabilita' e la data di compimento del sessantesimo anno di
eta' per gli uomini e del 55 anno di eta' per le donne,
utilizzando per il calcolo della maggiorazione stessa le
retribuzioni pensionabili con le quali viene determinata la
quota di pensione relativa all'ultimo periodo di contribu-
zione effettiva. Trattandosi di soggetti che hanno al 31
dicembre 1995 un'anzianita' contributiva pari o superiore a
18 anni, la maggiorazione convenzionale di cui trattasi
viene deter-minata con il sistema retributivo.
In ogni caso non potra' essere computata un'anzianita'
contributiva complessiva superiore a 40 anni.
La maggiorazione convenzionale, unitamente all'anzianita'
contributiva effettiva, deve essere indicata a cura del
liquidatore.
Per le pensioni di inabilita' con decorrenza compresa tra il
1  febbraio 1997 e il 30 giugno 1997, occorre tenere conto,
in materia di arrotondamento,dei criteri esposti nelle
circo-lari n. 243 del 27 ottobre 1993 e n. 206 del 25 luglio
1995; la frazione dell'ultimo anno di contribuzione, utile
per il conseguimento del diritto a pensione e per il rela-
tivo computo,dovra' essere arrotondata all'anno intero a
cura del liquidatore.
Per le pensioni di inabilita' con decorrenza dal 1  luglio
1997 in poi, viene meno il criterio dell'arrotondamento
all'anno e le anzianita' contributive saranno valutate in
settimane; a tale scopo devono essere applicati i parametri
di trasformazione stabiliti per l'assicurazione generale
obbligatoria, indicati al punto 1.2 della presente circola-
re.
5.2.2 - LIQUIDAZIONE DELLA PENSIONE DI INABILITA' PER I
        SOGGETTI CON ANZIANITA' CONTRIBUTIVA INFERIORE A 18
        ANNI INTERI ALLA DATA DEL 31 DICEMBRE 1995
Per tali soggetti trova applicazione il sistema misto di
liquidazione delle pensioni.
Per le anzianita' maturate fino al 31 dicembre 1995 si
richiamano le modalita' di calcolo di cui al punto 5.1.2.
della presente circolare.
Per le anzianita' maturate dal 1  gennaio 1996 in poi trova
applicazione il sistema contributivo, di cui alla legge 8
agosto 1995, n. 335, illustrato con circo-lare n. 180 del 14
settembre 1996, punto 3, e successivi.
Anche la maggiorazione convenzionale e' determi-nata con il
sistema contributivo a norma dell'articolo 1, comma 15,
della predetta legge n. 335, tenendo conto dell'eta' di 60
anni, eta' fissata in via generale, indipendentemente dal
sesso e dalla gestione di appartenenza.
In particolare la predetta maggiorazione si computa secondo
il sistema contributivo, sempre entro il limite di attribu-
zione di un'anzianita' contributiva complessiva non supe-
riore a 40 anni, aggiungendo al montante individuale,
posseduto al momento della decorrenza della pensione,
un'ulteriore quota contributiva riferita al periodo mancante
al raggiungimento del sessantesimo anno di eta' del richie-
dente, computata in relazione alla media delle basi annue
pensionabili possedute negli ultimi cinque anni, rivalutate
ai sensi dell'articolo 3, comma 5, del decreto legislativo
n. 503/1992.
Per i trattamenti di pensione liquidati a soggetti di eta'
inferiore a 57 anni deve essere applicato il coefficiente di
trasformazione previsto per i soggetti che abbiano compiuto
i 57 anni (art. 1, commi 6 e 7, legge 335/1995).
6 - INCUMULABILITA' DELL'ASSEGNO ORDINARIO DI INVALIDITA'
    CON I REDDITI DA LAVORO E DELL'ASSEGNO ORDINARIO DI
    INVALIDITA' E DELLA PENSIONE DI INABILITA' CON LE
    RENDITE VITALIZIE PER INFORTUNI SUL LAVORO O MALATTIA
    PROFESSIONALE
A norma dell'articolo 4 del decreto n. 658, agli iscritti al
Fondo, titolari di assegno di invalidita' o di pensione di
inabilita' si applicano le disposizioni dell'articolo 1,
commi 42 e 43, della legge n. 335/1995.
L'articolo 1, comma 42, della legge n. 335/1995 dispone che
al titolare dell'assegno ordinario di invalid-ita'  che
svolge attivita' lavorativa dipendente, autonoma o di
impresa, viene corrisposto un importo dell'assegno ridotto
del:
- 25% se il reddito dell'assicurato supera 4 volte l'importo
del trattamento minimo annuo, calcolato in misura pari a 13
volte l'importo in pagamento al 1  gennaio di ciascun anno;
- 50% se il reddito dell'assicurato supera 5 volte l'importo
del trattamento minimo annuo, calcolato in misura pari a 13
volte l'importo in pagamento al 1  gennaio di ciascun anno.
L'articolo 1, comma 43, della legge n. 335 dispone che le
pensioni di inabilita', le pensioni ai superstiti e gli
assegni ordinari di invalidita' a carico dell'assicurazione
generale obbligatoria per l'invalidita', la vecchiaia e i
superstiti, liquidate in conseguenza di infortunio sul
lavoro o malattia professionale, non sono cumulabili con la
rendita vitalizia liquidata per lo stesso evento invalidante
a norma del Testo unico delle disposizioni per l'assicura-
zione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie profes-
sionali, approvato con decreto del Presidente della Repub-
blica 30 giugno 1965, n. 1124, fino a concorrenza della
rendita stessa. Sono fatti salvi i trattamenti previdenziali
piu' favorevoli in godimento alla data di entrata in vigore
della legge, con riassorbimento sui futuri miglioramenti.
Si richiamano, al riguardo, le disposizioni impartite con
circolari n. 234 del 25 agosto 1995, n. 91 del 20.4.1996 e
n. 153 del 23.7.1996.
7 - ASSEGNO DI INVALIDITA' PRIVILEGIATO E PENSIONE DI
    INABILITA' PRIVILEGIATA
Per effetto delle disposizioni dell'art. 4 del decreto
n. 658 gli iscritti al Fondo hanno titolo, per le domande
presentate dal 9 gennaio 1997 in poi, alla liquidazione
dell'assegno privilegiato di invalidita' e della pensione
privilegiata di inabilita'.
Per quanto concerne i requisiti sanitari, il diritto
all'assegno privilegiato di invalidita' e alla pensione
privilegiata di inabilita' viene riconosciuto solo se
l'invalidita' e l'inabilita' siano direttamente causate dal
servizio prestato nel corso di un rapporto di lavoro sog-
getto all'obbligo assicurativo.
Relativamente ai requisiti contributivi, si precisa che
l'iscritto al Fondo ha diritto all'assegno privilegiato di
invalidita' e alla pensione privilegiata di inabilita',
quando in suo favore risulti versato o dovuto almeno un
contributo settimanale.
Non si ha diritto all'assegno privilegiato di invalidita' ed
alla pensione privilegiata di inabilita' se l'evento, che ha
determinato l'invalidita' o l'inabilita', da' diritto al
pagamento di una rendita da parte dell'INAIL ovvero di
trattamenti a carattere continuativo, di natura previden-
ziale o assistenziale, da parte dello Stato o altri Enti
pubblici.
7.1 - PENSIONE PRIVILEGIATA INDIRETTA DI INABILITA'
I superstiti dell'assicurato hanno diritto alla pensione
privilegiata indiretta di inabilita' a condizione che:
- la morte dell'assicurato sia direttamente causata dal
servizio prestato nel corso di un rapporto di lavoro sog-
getto all'obbligo assicurativo;
- alla data della morte risulti versato o dovuto in favore
dell'assicurato almeno un contributo;
- i superstiti non abbiano diritto (per lo stesso evento) ad
altra prestazione corrisposta dall'INAIL ovvero a tratta-
menti a carattere continuativo a carico dello Stato o di
altri Enti pubblici.
L'importo della pensione in argomento viene calcolato con i
criteri previsti per la liquidazione della pensione ordi-
naria di inabilita' (vedi punto 5.2 della presente circola-
re).
Qualora l'importo a calcolo del trattamento in parola
risulti inferiore al trattamento minimo, i superstiti hanno
titolo all'integrazione secondo la disciplina vigente
nell'assicurazione generale obbligatoria.
8 - ASSEGNO MENSILE PER L'ASSISTENZA AI PENSIONATI PER
    INABILITA'
8.1 - SOGGETTI CUI SPETTA L'ASSEGNO E REQUISITI
I titolari di pensione di inabilita', ordinaria e privile-
giata, che si trovano nell'impossibilita' di deambulare
senza l'aiuto permanente di un accompagnatore o, non essendo
in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, hanno
necessita' di assistenza continua, hanno diritto all'assegno
per l'assistenza personale e continuativa. L'assegno, che
non e' reversibile, e' dovuto nella stessa misura dell'ana-
logo assegno previsto nell'assicurazione generale obbliga-
toria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie profes-
sionali.
L'assegno decorre dal primo giorno del mese successivo a
quello di presentazione della domanda o a quello di perfe-
zionamento dei requisiti, se sorti successivamente a tale
data nel corso del procedimento amministrativo.
8.2 - ESCLUSIONE E INCOMPATIBILITA'
L'assegno non spetta per i periodi di ricovero in Istituti
di cura o assistenza a carico della Pubblica amministrazio-
ne. Il pagamento dell'assegno e' sospeso durante il ricove-
ro, per riprendere dopo la fine del ricovero stesso. L'as-
segno e' incompatibile con l'assegno mensile corrisposto
dall'INAIL agli invalidi a titolo di assistenza personale e
continuativa. Nel caso in cui l'interessato fruisca di una
prestazione analoga, cioe' di una prestazione corrisposta
con carattere di continuita' da altro Ente previdenziale,
l'assegno e' ridotto in misura corrispondente all'importo
della prestazione stessa.
9 - TRATTAMENTI AI SUPERSTITI DI ASSICURATO INVALIDO O
    INABILE
Per quanto riguarda la liquidazione delle pensioni ai
superstiti di assicurati invalidi o inabili, si richiamano
le disposizioni gia' impartite con circolari n. 252 del 29
settembre 1995 e n. 117 del 6 giugno 1996, punto 3.
Si rammenta che i superstiti di assicurato hanno diritto
alla pensione privilegiata indiretta di inabilita' alle
condizioni e in presenza dei requisiti gia' indicati al
punto 7.1 della presente circolare.
A norma dell'art. 1, comma 41, della legge 8 agosto 1995, n.
335, la pensione ai superstiti viene ridotta in base
all'ammontare dei redditi del beneficiario nei limiti
stabiliti dalla legge n. 335/1995 di cui alla Tabella F,
allegata alla legge stessa.
10 - CRISTALLIZZAZIONE DEL REQUISITO CONTRIBUTIVO MINIMO
     MATURATO AL 31 DICEMBRE 1992
Gli iscritti al Fondo che hanno raggiunto il requisito
minimo contributivo (14 anni, sei mesi e 1 giorno pari a 15
anni) previsto dalla previgente normativa al 31 dicembre
1992 e che entro tale data sono cessati dal servizio,
conservano il diritto alla pensione di vecchiaia al compi-
mento dell'eta' pensio-nabile vigente per la generalita' dei
soggetti al momento della richiesta del pensionamento.
11 - ISTRUZIONI OPERATIVE
La procedura di acquisizione e calcolo delle pensioni a
carico del Fondo Telefonici e' stata aggiornata per consen-
tire l'ap-pli-cazione delle norme previste dal decreto di
armonizza-zione.
Le pensioni con decorrenza dal 1  luglio 1997 che, a seguito
di domanda di dimissioni presentata entro il 30 giugno 1997
ed accettata dall'Azienda entro la stessa data, continuano a
beneficiare dell'arrotondamento, dovranno essere segnalate
con l'indicazione del codice "SI" nel campo 09C del pannello
FS03 ed i dati contributivi, espressi in anni e mesi,
dovranno essere acquisiti nel pannello FSB5TT.
Le pensioni che non si trovano nelle condizioni sopra
descritte dovranno essere segnalate con codice "NO" nel
campo 09C della maschera FS03; per tali pensioni i dati
contributivi dovranno essere acquisiti nel nuovo pannello
FSA7CO richiamato tramite l'opzione 7 del pannello FSFOND.
I dati da inserire in tale pannello sono :
- la retribuzione media settimanale (campo 03 per quota A,
05 per quota B e 08 per quota D)
- le settimane di contribuzione (campo 04 per quota A, 06
per quota B, 07 per quota C e 09 per quota D)
- la retribuzione annua AGO (campo 10) calcolata secondo
quanto indicato al punto 2.1 della presente circolare.
Nel pannello FSA7CO possono inoltre essere indicati i dati
per il calcolo contributivo previsto dalla legge 8 agosto
1995 n.335 per i soggetti con anzianita' inferiore a 18 anni
interi alla data del 31 dicembre 1995.
Le pensioni per le quali le Sedi non dispongono degli
elementi utili per la determinazione delle varie quote di
pensione (A, B, C, D) dovranno essere segnalate come prov-
visorie (codice "P" nel terzo sottocampo codice natura
pensione maschera FSA5TT).
Le pensioni di invalidita' da liquidare con decorrenza dal 1
luglio 1997 in poi sulla base della previgente normativa, in
relazione alle domande di invalidita' presentate entro l'8
gennaio 1997, dovranno essere acquisite, in via provvisoria,
inserendo nel pannello" FSB5TT" i dati contributivi relativi
alle quote A, B, C espressi unicamente in anni interi
omettendo la frazione di anno e, pertanto, senza arroton-
damento.
Per le domande presentate successivamente all'8 gennaio
1997, sulla base della nuova normativa, sono stati inseriti
i seguenti nuovi codici specifici da indicare nel campo 27
del pannello FSA5TT:
P = assegno ordinario di invalidita' ed assegno privilegiato
di invalidita'.
Q = pensioni di inabilita' e pensione privilegiata di inabi-
lita'.
Le pensioni privilegiate saranno contraddistinte con il
codice "1" nel campo 02 (natura pensione) del pannello
FSA5TT.
Per le pensioni di invalidita' liquidate con le nuove norme
aventi decorrenza da luglio 1997 i dati contributivi, se
presente il codice "SI" nel campo 09C del pannello FS03,
dovranno essere trasmessi, espressi in anni e mesi, con il
pannello FSB5TT; se presente il codice "NO", dovranno essere
trasmessi, espressi in settimane, con il pannello FSA7CO.
I dati elementari di calcolo per le pensioni liquidate sulla
base di settimane effettive senza arrotondamento saranno
evidenziati nel modello FS13 nel riquadro relativo alle
"Notizie assicurative AGO".
                                   IL DIRETTORE GENERALE
                                          TRIZZINO
                                         Allegato n. 1
ESEMPLIFICAZIONE DI CALCOLO DELLA PENSIONE
I Esempio con anzianita' contributiva espressa in anni
Iscrizione 25.8.1960
Cessazione 28.2.1997
Decorrenza pensione 1.3.1997
                                          a      m    gg
Anzianita' dal 25.8. 1960 al 31.12.1992   32     4    5
    "          1. 1. 1993    31.12.1994    2
    "          1. 1. 1995    31.12.1996    2
    "          1. 1. 1997    28.2 .1997          2
                  Totale                 36      6    5
Retribuzioni pensionabili
A =  48.500.000
B =  45.200.000
C =  45.200.000
D =  55.000.000 (ininfluente)
CALCOLO PENSIONE
Quota A = 48.500.000 X (2,50% X 33) = 40.012.500
                         82,5%
      B = 45.200.000 X (2,50% X 2)  =  2.260.000
                          5%
      C = 45.200.000 X (2 X 2%)     =  1.808.000
                          4%
La pensione da calcolo del Fondo e' costituita dalla somma-
toria delle quote A + B + C = 44.086.500 : 13 = 3.391.270.
APPLICAZIONE DEL LIMITE (Art. 3, comma 2, Decreto Legisla-
tivo n. 658/1996)
1  Limite
90% della quota B della retribuzione pens. Fondo
    45.200.000 X 90% : 13 = 3.129.230 mensili
2  limite
80% della quota B della retribuzione AGO
    58.000.000 X 80% : 13 = 3.569.231 mensili
Avvertenza: Non si e' liquidata la quota di pensione D
(anzianita' contributiva pari a 2 mesi) in quanto si sono
tenuti presenti i criteri di arrotondamento.
Poiche' l'importo complessivo del trattamento pensionabile
da calcolo (L. 3.391.270), raffrontato con il limite deter-
minato in relazione alla retribuzione AGO (3.569.231) e con
quello determinato in relazione alla retribuzione Fondo
(3.129.230) e' comunque inferiore al limite piu' favorevole
tra i due indicati, viene posta in pagamento la pensione
derivante dal calcolo (3.391.270) senza alcuna limitazione.
                                             Allegato n. 2
ESEMPI DI CALCOLO DELLA PENSIONE PER GLI OPTANTI EX ART. 6
DELLA LEGGE N. 407 ANTERIORMENTE ALLA DATA DI ENTRATA IN
VIGORE DEL D.LGS N. 658/1996, CHE LIQUIDANO LA PENSIONE DAL
1  FEBBRAIO 1997 IN POI
ESEMPIO N. 1 (407/90)
Iscritto nato il 30.6.1934 che ha compiuto i 61 anni il
30.6.1995 e che a tale data ha 36 anni di contribuzione,
essendo iscritto al Fondo dal 30.6.1959.
Detto soggetto ha presentato a suo tempo domanda di opzione
per rimanere in servizio.
Peraltro in data 28.2.1997 lascia il servizio, avendo quindi
proseguito per 1 anno e 8 mesi il servizio stesso.
Decorrenza pensione 1.3.1997.
Primo calcolo della pensione
Deve essere effettuato un primo calcolo della pensione quale
spetterebbe all'interessato alla data di cessazione dal
servizio se non avesse effettuato l'opzione, applicando pero'
le norme innovative introdotte dal decreto legislativo
n.658/1996.
A) Anzianita' contributiva
- Dal 1.7.1959 al 31.12.1992 (Quota A) = 33 anni e 6 mesi
- Dal 1.1.1993 al 31.12.1994 (Quota B) =  2 anni
- Dal 1.1.1995 al 31.12.1996 (Quota C) =  2 anni
- Dal 1.1.1997 al 28.2.1997 (Quota D)  =  2 mesi
                                        ------------------
                      Anzianita' totale   37 anni e 8 mesi
B) Retribuzione pensionabile
1) Quota A = L. 49.700.000 (*)
2) Quota B = L. 48.400.000 (**)
3) Quota C = L. 48.400.000 (**)
4) Quota D = L. 56.350.000 (***)
MISURA DELLA PENSIONE
Quota A = 33 anni e 6 mesi, arrotondati a:
34 anni x 2,50
----------------- x 49.700.000             = 42.245.000
       85%
Quota B = (2 anni x 2,50%) x 48.400.000    =  2.420.000
           -----------------
                  5%
Quota C = (2 anni x 2%) x 48.400.000       = 1.936.000
Quota D = Non si calcola la quota in quanto e' stato
          effettuato l'arrotondamento ad anno intero della
frazione di anno sulla quota A
--------------------------
(*)  Periodo utile per la rilevazione della retribuzione
pensionabile: ultimo anno di servizio ragguagliato alla
media del triennio maggiorata del 12 per cento su
retribuzione teorica Fondo per gennaio e febbraio 1997
e su retribuzioni imponibili Fondo per i mesi prece-
denti.
(**) Periodo utile per la rilevazione della retribuzione
pensionabile: 3 anni e 2 mesi  anno previsto dalla
normativa vigente ante decreto n. 503) + 50% del
periodo dal 1.1.1993 al 31.12.1995 (1 anno e 6 mesi) +
66,6% del periodo dal 1.1.1996 al 28.2.1997 ( 8 mesi)
su retribuzione imponibile teorica Fondo per gennaio e
febbraio 1997 e su retribuzioni imponibili e pensiona-
bili Fondo per gli anni precedenti.
(***)Periodo utile per la rilevazione della retribuzione
     pensionabile: come quota B e C, con utilizzazione per i
mesi di gennaio e febbraio 1997 della retribuzione
imponibile dell'assicurazione generale obbligatoria
anziche' della retribuzione teorica Fondo.
La pensione e' costituita dalla sommatoria delle quote A + B
+ C = 42.245.000 + 2.420.000 + 1.936.000 = 46.601.000 : 13 =
lire 3.584.692 mensili.
- APPLICAZIONE DEL LIMITE
L'importo complessivo della pensione ai sensi dell'articolo
3 del decreto legislativo n. 658/1996 non puo' superare il
piu' favorevole fra i seguenti parametri:
- 90% della retribuzione pensionabile della quota B, deter-
minata con le modalita' previste per le anzianita' contri-
bu-tive anteriori al 1997.
L. 48.400.000 x 90% : 13 = L. 3.350.769
- 80% della retribuzione pensionabile della quota B, deter-
minata secondo le norme dell'assicurazione generale obbli-
gatoria.
L. 55.100.000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000
000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000 x 80% : 13 =
 L. 3.390.769
                                                     La retribuzione pensionabi
le secondo le norme dell'A.G.O. e'                   stata cosi' determinata:
- Periodo di riferimento nell'AGO per la quota B delle
pensioni con decorrenza dal 1.3.1997 da liquidare nei
confronti degli assicurati che abbiano, come l'iscritto in
parola, piu' di 15 anni di contribuzione al 31.12 1992: 5
anni + 50% del periodo dal 1.1.1993 al 31.12.1995 + 66,6%
del periodo dal 1.1.1996 al 28.2.1997 = 7 anni e 3 mesi
(quota B).
La retribuzione dei mesi gennaio e febbraio 1997 e' quella
assoggettata a contribuzione AGO. Per gli anni precedenti
sono state considerate le retribuzioni imponibili Fondo.
Le retribuzioni della quota B sono state rivalutate a norma
dell'art. 7 del Decreto legislativo n. 503 del 1992.
Poiche' l'importo complessivo del trattamento pensionistico
da calcolo (L. 3.584.692) raffrontato con il limite deter-
mi-nato in relazione alla retribuzione AGO (L. 3.390.769)
e con quello determinato con la retribuzione Fondo
(L. 3.350.769) supera i due limiti innanzi indicati, lo
stesso subisce una decurtazione fino al parametro piu'
favorevole che, nel caso di specie, e' costi-tuito dal
parametro A.G.O. (L. 3.390.769).
Secondo calcolo
La pensione deve essere  calcolata con l'anzianita' e le
retribuzioni alla data in cui l'interessato avrebbe potuto
cessare dal servizio (30 giugno 1995).
La pensione sara' pari alla sommatoria delle seguenti tre
quote:
Quota A): Anzianita' contributiva di 33 anni e 6 mesi
(30.6.59/31.12.92);
Quota B): Anzianita' contributiva di 2 anni
(1.1.93/31.12.94);
Quota C): Anzianita' contributiva di 7 mesi e 22 gg. (1.1.95
al 30.6.95 e 9.1.97/28.2.97).
La quota A si calcola sull'anzianita' contributiva di 33
anni per effetto di arrotondamento; per il calcolo della
retribuzione pensionabile si utilizzano le retribuzioni
dell'ultimo anno antecedente la data della facolta' di
recesso (30.6.95), ragguagliata alla media del triennio.
La quota B si calcola sull'anzianita' di due anni.
La quota C si calcola sull'anzianita' di un anno per effetto
di arrotondamento.
Il periodo da prendere in considerazione per la determina-
zione della retribuzione pensionabile delle quote B e C e'
pari all'anno di riferi-mento previsto dalla previgente
normativa piu' il 50% del periodo 1.1.93 al 30.6.95 + il
66,6% del periodo dal 9.1.97 al 28.2.97: in totale, quindi,
un periodo pari a 28 mesi.
MISURA DELLA PENSIONE SENZA MAGGIORAZIONE
Retribuzione quota A = 47.500.000 x 82,5%
                          (2,50x33)      = 33.187.750
Retribuzione quota B = 43.000.000 x 5%   =  2.150.000
Retribuzione quota C = 43.000.000 x 2%   =    860.000
                                           42.197.750:13
      Totale pensione = (quota A+B+C) L. 3.245.980
Poiche' in applicazione dei limiti di cui all'art. 3 del
Decreto legislativo n. 658/1996, si ottiene con riferimento
al limite Fondo un importo di L. 3.350.769 e con riferimento
al limite A.G.O. un importo di L. 3.390.769, l'importo di
cui al 2  calcolo resta confermato in L. 3.245.980.
CALCOLO DELLA MAGGIORAZIONE
Anzianita' contributiva complessiva relativa alla prosecu-
zione del servizio: dal 1.7.1995 al 28.2.1997.
Anzianita' contributiva utile per diritto acquisito:
dal 1.7.1995 all'8.1.1997 = 1 anno, 6 mesi e 8 gg.
Per determinare la retribuzione pensionabile si utilizzano
le retribuzioni relative al periodo 1.1.93/8.1.97 = anno +
50% del periodo 1.1.93/31.12.95 (18 mesi) + 66,6% del
periodo 1.1.96/8.1.97 (6 mesi) = 36 mesi (periodo teorico).
Peraltro, poiche' il periodo di prosecuzione del lavoro dal
1.7.95 alll'8.1.97 e' di 18 mesi, si utilizzano le retribu-
zioni dei 18 mesi, rivalutate a norma dell'art. 7 del
decreto legislativo n. 503/92.
MISURA DELLA MAGGIORAZIONE
Quota C) = 1.7.95/8.1.97 = 1 anno, 6 mesi e 8 gg.
Per effetto di arrotondamento si calcola la maggiorazione in
quota C) sull'anzianita' di anni due.
Retribuzione media 46.000.000 x (2x2%):13 = 141.538
La sommatoria della pensione e della maggiorazione
(L. 3.245.980 + 141.538 = L. 3.387.518) costituisce il
tratta-mento pensionistico che va posto a confronto con il
tratta-mento di garanzia di cui al primo calcolo di pensione,
al fine di assicurare all'optante il trattamento piu'
favore-vole.
Nel caso esemplificato si pone in pagamento il trattamento
di garanzia (L. 3.390.769) in relazione all'applicazione dei
limiti di cui all'art. 3 del Decreto Legislativo n.658/96.
                                             Allegato n. 3
Esempio n. 2 (407/90)
Iscritto nato il 30.10.1933 che ha compiuto i 62 anni il
31.10.1995 e che a tale data ha 36 anni di contribuzione,
essendo iscritto al Fondo dal 31.10.1959.
Detto soggetto ha presentato a suo tempo domanda di opzione
per rimanere in servizio.
Peraltro in data 31.12.1997 lascia il servizio, avendo
quindi proseguito per 2 anni e 2 mesi il servizio stesso.
Decorrenza pensione 1.1.1998.
Primo calcolo della pensione
Deve essere effettuato un primo calcolo della pensione quale
spetterebbe all'interessato alla data di cessazione dal
servizio se non avesse effettuato l'opzione, applicando le
norme innovative introdotte dal decreto legislativo n.
658/1996.
Anzianita' contributiva
- Dal 31.10.59 al 31.12.92 Quota A) =  33 e 2 m = 1725 sett.
- Dal 1 .1.93 al 31.12.94    "   B) =    2 a    =  104   "
- Dal 1 .1.95 al 31.12.96    "   C)  =   2 a    =  104   "
- Dal 1 .1.97 al 31.12.97    "   D) =    1 a    =   52   "
                                                  ----
Anzianita' totale   1985 sett. = 38a e 2m
Retribuzione pensionabile
          ANNUA                    SETTIMANALE
1) Quota A = L. 51.800.000 (*)     996.153
2) Quota B = L. 49.750.000 (**)    956.730
3) Quota C = L. 49.750.000 (**)    956.730
4) Quota D = L. 54.150.000 (***) 1.041.346
MISURA DELLA PENSIONE
2,50% : 13 = 0,001923076
2% :13 = 0,001538461
A) (1725 x 0,001923076) x 996.153 = 3.304.544
B) (104 x 0,001923076) x 956.730  =   191.345
C) (104 X 0,001538461) X 956.730  =   153.076
D) (52 X 0,001538461) X 1.041.346 =    83.307
A + B + C + D = 3.732.272
----------------------------
(*)  Periodo utile per la rilevazione della retribuzione
pensionabile: ultime anno di servizio ragguagliato alla
media del triennio maggiorata del 12 per cento su
retribuzione teorica Fondo (art.2, comma 3).
(**) Periodo utile per la rilevazione della retribuzione
pensionabile:  anno previsto dalla normativa vigente
ante decreto n. 503 (52 sett.) + 50% del periodo dal
1.1.1993 al 31.12.1995 (78 sett.) + 66,6% del periodo
dal 1.1.96 al 31.12.1997 (69 sett.) 199 sett.  su
retribuzione teorica Fondo per l'anno 1997 e su retri-
buzioni imponibili e pensionabili Fondo per gli anni
precedenti.
(***)Periodo utile per la rilevazione della retribuzione
     pensionabile: come quota B e C, con utilizzazione per
l'anno 1997 delle retribuzioni imponibili dell'assicu-
razione generale obbligatoria anziche' della retribu-
zione teorica Fondo.
Applicazione del limite
L'importo complessivo della pensione ai sensi dell'articolo
3 del decreto legislativo n. 658/1996 non puo' superare il
piu' favorevole tra i seguenti parametri:
90% della retribuzione pensionabile della quota B), deter-
minata con le modalita' previste per le anzianita' contri-
bu-tive anteriori al 1997.
L. 49.750.000 x 90% : 13 = 3.444.230.
- 80% della retribuzione pensionabile della quota B, deter-
minata secondo le norme dell'assicurazione generale obbli-
gatoria.
L. 55.280.000 x 80% : 13 = 3.401.846.
- Periodo di riferimento nell'A.G.O. per la quota B delle
pensioni con decorrenza dal 1.1.1998 da liquidare nei
confronti degli assicurati che abbiano, come l'iscritto in
parola, piu' di 15 anni di contribuzione al 31.12.1992 : 260
settimane + 50% del periodo dal 1.1.1993 al 31.12.1995 +
66,6% del periodo dal 1.1.1996 al 31.12.1997 = 407 sett.
(quota B).
La retribuzione dell'anno 1997 e' quella assoggettata a
contribuzione AGO. Per gli anni precedenti sono state
considerate le retribuzioni imponibili Fondo.
Le retribuzioni della quota B sono state rivalutate a norma
dell'art. 7 del decreto legislativo n. 503 del 1992.
Poiche' l'importo complessivo del trattamento pensionistico
da calcolo (L. 3.732.272) raffrontato con il limite deter-
minato in relazione alla retribuzione AGO (L. 3.401.846) e
con quello determinato con la retribuzione Fondo (L.
3.444.230) supera entrambi i limiti indicati, il calcolo
della pensione subisce una limitazione fino al limite piu'
favorevole che, nel caso di specie, e' costituito dal limite
Fondo (L. 3.444.230).
Secondo calcolo
La pensione deve essere calcolata con l'anzianita' e le
retribuzioni alla data in cui l'interessato avrebbe potuto
cessare dal servizio (31.10.1995) estrapolando il periodo
1.11.1995/8.1.1997 in quanto valido ai fini della maggiora-
zione per diritto acquisito.
La pensione sara' pari alla sommatoria delle quote A, B, C,
D.
Misura della pensione senza maggiorazione
A) (1725 sett. X 0,001923076) X 940.384      = 3.119.541
B) (104 sett.X 0,001923076) X 899.615        =   179.922
C) (43 sett. X 0,001538461) X 899.615        =   59.512
D) (52 sett. X 0,001538461) X 1.041.346      =    83.307.
La quota A si calcola sull'anzianita' contributiva di 1725
sett. e per la retribuzione pensionabile si utilizzano le
retribuzioni dell'ultimo anno (52 settimane) antece-denti la
data della facolta' di recesso (31.10.1995) ragguagliata alla
media del triennio.
La quota B si calcola sull'anzianita' contributiva di 104
sett. e la quota C sull'anzianita' contributiva di 43 sett.
La retribuzione pensionabile per le quote B e C si determina
sulla base delle retribuzioni relative al 50% del periodo
1.1.93/31.10.95 + l'anno di riferimento = 126 settimane.
                    (52 sett.)
Totale pensione (A+B+C+D) =   3.442.282
APPLICAZIONE DEL LIMITE
L'importo complessivo della pensione ai sensi dell'articolo
3 del decreto legislativo n. 658/1996 non puo' superare il
piu' favorevole fra i seguenti parametri:
90% della retribuzione pensionabile della quota B
46.780.000 x 90% : 13 = L. 3.238.615
80% della retribuzione pensionabile della quota B, determi-
nata secondo le norme dell'assicurazione generale obbliga-
toria:
51.000.000 x 80% : 13 = L. 3.138.461.
Si raffronta l'importo della pensione da calcolo
(L. 3.442.282) con i predetti due limiti e poiche' tale
importo e' superiore ai due limiti innanzi indicati, subisce
una decurtazione fino al parametro piu' favorevole che, nel
caso di specie, e' costituito dal parametro Fondo
(L.3.238.615).
CALCOLO DELLA MAGGIORAZIONE
Anzianita' contributiva complessiva relativa alla prosecu-
zione del servizio:
dal 1.11.1995 al 31.12.1997 = 2 a 2 m  =  113 sett.
Per determinare la retribuzione pensionabile si utilizzano
le retribuzioni relative al periodo 1.1.93/31.12.97= anno +
50% del periodo 1.1.93/31.12.95 (78 sett) + 66,6% del
periodo 1.1.96/31.12.97 (69 sett) = 199 sett.(periodo
teorico).
Tuttavia poiche' il periodo da utilizzare concretamente non
puo' eccedere quello di servizio effettivo utile per la
maggiorazione, si determinano le retribuzioni del periodo
effettivamente lavorato (1.11.95/31.12.97) che e' pari a 113
settimane e si determina la retribuzione pensionabile media
settimanale.
MISURA DELLA MAGGIORAZIONE
Quota C) = 1.11.95/31.12.96 = 61 settimane  (diritto acqui-
sito)
Retribuzione media settimanale di L. 928.461 x (61 sett. X
0,001538461  = 87.132
La sommatoria della pensione di cui al secondo calcolo e
della quota di maggiorazione (L. 3.238.615 + L. 87.132 =
L. 3.325.747) costituisce il trattamento pensionistico che
va posto a confronto con il trattamento di cui al primo
calcolo di pensione, (trattamento di garanzia) al fine di
assicurare all'optante il trattamento piu' favorevole.
Nel caso esemplificato si pone in pagamento l'importo di cui
al 1  calcolo in quanto piu' favorevole rispetto al tratta-
mento di cui al 2  calcolo cosi' come risulta dopo l'appli-
cazione dei limiti.