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Datori di lavoro: classificazione e procedura di inquadramento
Pubblicazione: 19 giugno 2020 Ultimo aggiornamento: 16 ottobre 2024
L’inquadramento è il provvedimento con il quale l’INPS effettua la classificazione dei datori di lavoro ai fini previdenziali e assistenziali, in uno dei settori previsti ai sensi dell’art. 49 della legge 9 marzo 1989, n. 88, in relazione all’attività esercitata.
L’inquadramento prevede l’attribuzione, in capo al datore di lavoro, di una posizione contributiva contraddistinta da una serie di codifiche, le quali – oltre a individuarlo e a collocarlo in un preciso settore – ne determinano le caratteristiche contributive:
- Numero di matricola - univoco per tutto il territorio nazionale ed è composto da una sequenza numerica di dieci cifre;
- Codice Statistico Contributivo (CSC) - è la rappresentazione, resa attraverso cinque caratteri numerici, di:
- settore
- classe
- categoria di appartenenza del datore di lavoro
- Codici di Autorizzazione (CA) - formati da una cifra e da una lettera, servono ad individuare particolari aspetti o modalità contributive diversi da quelli propri del settore di classificazione e per i quali l’attribuzione del CSC non è sufficiente. Pertanto, possono anche mancare, laddove non ci siano particolarità contributive.
La procedura automatizzata di inquadramento è strutturata per attribuire ai datori di lavoro la classificazione previdenziale sulla base dell’autocertificazione dell’attività dichiarata e, qualora sia necessario, sulla base dell’autocertificazione dell’attività attraverso la compilazione di un questionario personalizzato in base all’attività indicata.
Pertanto, come datore di lavoro dovrai compilare gli eventuali ulteriori campi che la procedura potrebbe proporre in ragione dell’attività indicata, oltre ai campi con le informazioni di carattere anagrafico.
Le operazioni sopra illustrate porteranno al rilascio della matricola e, in gran parte dei casi, all’inquadramento del datore di lavoro automaticamente, al momento della presentazione della domanda.
Nei casi in cui l’attività dichiarata non sia suscettibile di inquadramento automatizzato, la matricola verrà comunque rilasciata ma l’inquadramento sarà effettuato dalla struttura INPS territorialmente competente.
Dal 2014 in poi, con l’avvento della procedura automatizzata di inquadramento, nel momento in cui presenti una domanda di iscrizione all’INPS devi comunicare il Codice Ateco 2007 dell’attività economica esercitata in relazione alla posizione aziendale aperta per i dipendenti. Il Codice Ateco 2007 da inserire in procedura (nella codifica attualmente in uso, ma già oggetto di revisione che si concluderà con l’adozione della nuova classificazione Ateco 2025) è formato da una sequenza di sei cifre attraverso le quali l’ISTAT, per finalità statistiche, ha classificato le attività economiche, in base a criteri e parametri già condivisi e stabiliti a livello europeo e definiti nel NACE ("Classificazione statistica delle attività economiche nelle Comunità europee").
Puoi desumere il Codice Ateco dalla tabella Ateco 2007, utilizzata dalla Pubblica Amministrazione quale sistema comune di classificazione delle attività economiche.
In ogni caso, l’adozione della codifica Ateco 2007 lascia impregiudicato il potere dell’INPS di classificarti in uno dei settori normativamente previsti in funzione dell’attività svolta, ai sensi dell’art. 49 della legge 9 marzo 1989, n. 88, indipendentemente dal raggruppamento delle attività economiche effettuato dall’ISTAT. Puoi consultare il manuale di classificazione dei datori di lavoro, allegato, da ultimo, al messaggio INPS n. 2185 del 7 giugno 2021; nonché il messaggio INPS n. 1560 del 7 aprile 2022, recante l’aggiornamento anno 2022 della classificazione delle attività economiche ATECO2007.
Riferimenti normativi
Articolo 49, legge 9 marzo 1989, n. 88 - Classificazione dei datori di lavoro ai fini previdenziali e assistenziali