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Contributi previdenziali
Pubblicazione: 19 giugno 2020 Ultimo aggiornamento: 15 ottobre 2024
Ai fini previdenziali e assistenziali, i datori di lavoro che assumono lavoratori dipendenti, sono tenuti ad assolvere gli obblighi nei confronti dell’INPS, mediante la trasmissione mensile di apposite dichiarazioni retributive e contributive contenenti le informazioni necessarie per il calcolo dei contributi previdenziali ed effettuando i corrispettivi pagamenti.
La contribuzione previdenziale assicura il lavoratore contro eventi che possono renderlo non idoneo alla attività lavorativa. Tra prestazioni e contributi c'è un rapporto di corrispondenza (concezione assicurativa del rapporto previdenziale), quindi alcune prestazioni previste per i lavoratori dipendenti di un settore di attività possono non esserlo per altri settori.
La contribuzione previdenziale consiste, quindi, in un “premio assicurativo” che si paga per assicurare il lavoratore per un determinato evento come la malattia, la maternità, la disoccupazione o la pensione, etc.
Le aliquote contributive interessano i lavoratori e il datore di lavoro. È quest'ultimo però a versare sia i contributi a suo carico che quelli a carico del lavoratore.
Le assicurazioni da attivare per il lavoratore e il relativo contributo da versare sono imposti dalla legge che stabilisce l’applicabilità o meno di determinate assicurazioni nei diversi settori di attività. Per questo INPS attribuisce con esattezza l’inquadramento aziendale: a esso infatti è collegato il complesso delle assicurazioni sociali applicabili ai lavoratori.
Riferimenti normativi
- Articolo 44, comma 9, decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269 convertito con legge 24 novembre 2003, n. 326
- Articolo 49, legge 9 marzo 1989, n. 88