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Linguaggio trasparente nelle amministrazioni: intervista a Ida Nicotra

La costituzionalista sul valore della chiarezza del linguaggio nella pubblica amministrazione.

Pubblicazione: 14 giugno 2023

“Quando si parla di trasparenza del linguaggio pubblico, probabilmente non si comprende fino in fondo il significato di questo termine: trasparenza significa rendere intellegibile al cittadino il documento amministrativo o normativo”: queste le parole della costituzionalista Ida Nicotra (Ordinario di Diritto costituzionale presso l’Università di Catania, già componente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e membro del CdA della società “Stretto di Messina”), in una video intervista esclusiva all’INPS, sul tema della chiarezza del linguaggio delle amministrazioni.

“Se l’amministrazione non riesce a farsi capire – evidenzia la professoressa – si crea uno scollamento fra essa e gli utenti, le imprese o gli operatori economici, una distanza quasi incolmabile”. Per evitare ciò, l’amministrazione “dovrebbe capire che non sempre il cittadino è un giurista o un avvocato: trasparenza vuol dire rendere un linguaggio chiaro e fare in modo di superare e rimuovere gli ostacoli alla comprensibilità”.

Questo è vero anche in ambito legislativo. Riprendendo un intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Ida Nicotra ribadisce che “una legge oscura, poco comprensibile, è anche una legge poco autorevole”. D’altronde, se una legge è “una selva oscura fatta di un articolo e 200 commi”, come può il cittadino capire quali sono i suoi doveri e riuscire ad adempierli? Come fa a conoscere i suoi diritti e sapere come farli valere?

Per Ida Nicotra, la soluzione è in una sola parola: empatia. “Ciascun funzionario della pubblica amministrazione dovrebbe provare a essere empatico rispetto al cittadino che si interfaccia con lo Stato”. Come? “Con una scrittura semplice, ma anche con un linguaggio comprensibile e con una capacità di rispondere alle esigenze e alle richieste con immediatezza – spiega Nicotra –. Noi cittadini non dobbiamo avere paura o timore di non comprendere la pubblica amministrazione che a volte risponde con frasi indecifrabili, ma dovremmo avere la capacità di metterci in contatto con l’amministrazione”.

In sostanza, conclude Nicotra, dovremmo “sostituire la cultura del sospetto che molte volte prende il sopravvento, con la capacità di essere empatici, di avere fiducia e di pensare che il pubblico funzionario lavora nell’interesse esclusivo della collettività con disciplina e onore, così come recita chiaramente il nostro testo costituzionale”.