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Riforma della disabilità

Pubblicazione: 14 novembre 2025 Ultimo aggiornamento: 17 novembre 2025

La riforma, introdotta dalla legge delega 227/2021 e attuata con il decreto legislativo 62/2024, segna un cambiamento significativo rispetto ai precedenti criteri di accertamento della condizione di disabilità. L'obiettivo è promuovere un modello di inclusione sociale che metta al centro la persona, tenendo conto dei suoi desideri, capacità e aspirazioni, in linea con i principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

Con la riforma, l'INPS diventa titolare unico del processo di accertamento della disabilità. Al centro di questo cambiamento c'è il nuovo sistema di valutazione di base, che utilizza strumenti progettati per fornire una visione completa del grado di disabilità e del benessere della persona.

Il nuovo procedimento prevede che la diagnosi clinica, effettuata tramite i codici ICD (International Classification of Diseases, ovvero Classificazione Internazionale delle Malattie) che classificano l'invalidità dal punto di vista medico, sia affiancata dai codici ICF (International Classification of Functioning, disability and health, ovvero Classificazione Internazionale del Funzionamento, della disabilità e della salute), che valutano l'impatto di tale condizione sul funzionamento della persona nella vita quotidiana, nelle reti sociali e nei rapporti professionali.

Inoltre, durante la visita, è prevista la somministrazione di un questionario WHODAS ai maggiorenni, composto da 36 domande, progettato per rilevare l'impatto della disabilità sui vari aspetti che possono limitare o favorire la piena partecipazione comunitaria della persona.

Tali innovazioni permettono di valutare la disabilità in un quadro più ampio, non solo come una condizione sanitaria legata ad aspetti medico-legali, ma come una realtà soggettiva, che varia da persona a persona poiché si tiene conto anche delle dimensioni sociali e psicologiche di ciascun cittadino.

Il nuovo flusso procedurale, che si avvia direttamente con la trasmissione del certificato medico introduttivo da parte del medico certificatore all’INPS, riduce in modo significativo l’intero iter, grazie all’eliminazione della domanda amministrativa distinta in base alla tipologia di invalidità. Pertanto, il percorso diventa più chiaro, diretto e semplificato, consentendo di abbreviare sensibilmente i tempi di attesa, non solo per ottenere l’esito delle valutazioni sanitarie, ma anche per attivare tempestivamente le prestazioni, i sostegni e le misure necessarie.