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Il servizio permette di richiedere un contributo economico per le donne vittime di violenza per sostenerle in tutto il percorso di fuoriuscita dalla violenza e riacquisizione dell’autonomia personale e per i figli.
Pubblicazione: 6 marzo 2025 Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2025
Cos’è
Il Reddito di Libertà è un contributo economico destinato alle donne vittime di violenza, con o senza figli, seguite dai centri antiviolenza e dai servizi sociali.
A chi è rivolto
Si rivolge alle donne:
- vittime di violenza;
- residenti nel territorio italiano:
- cittadine italiane;
- cittadine comunitarie;
- in caso di cittadine di Stato extracomunitario in possesso di regolare permesso di soggiorno, comprese le straniere aventi lo status di rifugiate politiche o di protezione sussidiaria;
- in condizione di povertà, legata a uno stato di bisogno straordinario o urgente, dichiarato dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale;
- seguite da un centro antiviolenza riconosciuto dalla Regione e da un servizio sociale.
Come funziona
Il Reddito di Libertà è un contributo finalizzato a sostenere le donne nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza favorendo:
- l’autonomia abitativa e personale;
- il percorso scolastico e formativo dei figli minori.
La misura:
- ha un importo massimo di 500 euro mensili, concesso in un’unica soluzione per massimo 12 mesi;
- è compatibile con altri strumenti di sostegno come l’Assegno di Inclusione.
Domanda
Il decreto interministeriale del 2 dicembre 2024 (in vigore dal 4 marzo 2025), ha previsto un regime transitorio per la ripresentazione delle domande non accolte per insufficienza di budget.
REGIME TRANSITORIO
Le domande non accolte per insufficienza di budget:
- possono essere ripresentate all’INPS dal 5 marzo al 18 aprile 2025 tramite i Comuni;
- hanno la priorità su quelle nuove.
Le domande non ripresentate decadono in via definitiva.
I Comuni possono ripresentare le domande tramite il servizio online disponibile nella pagina “Trasmissione domande, istruzioni e software delle prestazioni sociali”.
Nella sezione del servizio dedicata al Reddito di Libertà, il Comune può:
- visualizzare le domande non accolte per insufficienza di budget;
- verificare la presenza dei requisiti;
- ripresentare le domande.
I Comuni rilasciano alla donna la copia della domanda ripresentata, che riporta il numero della domanda, la data e l’ora di trasmissione di quella originaria.
L’INPS accoglie le domande ripresentate, su base regionale, secondo l’ordine cronologico della domanda originaria, nei limiti delle risorse disponibili per il 2024 e il 2025.
Le domande ripresentate nel periodo transitorio conservano la priorità rispetto alle nuove domande, fino al 31 dicembre 2025.
Le domande non accolte entro questa data decadono in via definitiva. È possibile presentare una nuova domanda dal 1° gennaio 2026.
PRESENTAZIONE DELLE NUOVE DOMANDE DAL 2025
Concluso il periodo del regime transitorio, è possibile presentare una nuova domanda, tramite il modulo SR208, a partire dalla data comunicata dall’Istituto.
Per accedere al contributo, nella domanda:
- il rappresentante legale del centro antiviolenza che ha preso in carico la donna deve attestare il percorso di emancipazione e autonomia intrapreso;
- il servizio sociale deve attestare lo stato di bisogno legato alla situazione straordinaria o urgente.
I Comuni inviano la domanda completa all’INPS utilizzando il servizio disponibile nella pagina “Trasmissione domande, istruzioni e software delle prestazioni sociali”.
Tramite il servizio possono acquisire il codice univoco che riporta la data e l’ora di invio della domanda, determinando l’ordine nella graduatoria regionale, per l’accoglimento nei limiti delle risorse disponibili.
Le domande non accolte per insufficienza di budget potranno essere accolte in seguito, entro il 31 dicembre dell’anno di presentazione, nei limiti delle ulteriori risorse disponibili, altrimenti decadono in via definitiva e possono essere ripresentate l’anno successivo.
Altre informazioni
Con la circolare INPS 5 marzo 2025, n. 54 l’Istituto illustra il Reddito di Libertà, specificando:
- requisiti;
- regime fiscale;
- compatibilità con:
- altre misure di sostegno;
- altri sussidi economici anche di altra natura.
Le risorse attribuite a ciascuna Regione dallo Stato possono essere incrementate dalle Regioni stesse con ulteriori proprie risorse trasferite direttamente all’INPS.
Per l’incremento con risorse proprie le Regioni possono presentare domanda tramite posta elettronica certificata alla Direzione centrale Inclusione e Sostegno alla famiglia e alla genitorialità.