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Osservatorio su lavoratori dipendenti e indipendenti: dati 2022

Online l’Osservatorio sui lavoratori dipendenti e indipendenti, con i dati relativi al 2022.

Pubblicazione: 13 dicembre 2023

È stato pubblicato l’Osservatorio statistico sui lavoratori dipendenti e indipendenti, relativo al 2022.

L’Osservatorio integra i dati relativi a tutti gli assicurati presso le diverse gestioni previdenziali, sia dipendenti che indipendenti, e restituisce una fotografia dell’universo INPS, pari a oltre il 95% del totale degli occupati regolari in Italia.

Ne sono esclusi solo i professionisti iscritti alle Casse previdenziali degli ordini professionali (a meno che non abbiano anche posizioni di lavoro con obbligo di versamento contributivo all’INPS) e poche altre tipologie di lavoro autonomo occasionale esentate da contribuzione a fini previdenziali.

Le categorie considerate sono 13, così suddivise:

  • quattro afferenti al lavoro dipendente:
    • dipendente privato;
    • dipendente pubblico;
    • operaio agricolo;
    • lavoratore domestico.
  • Quattro afferenti al lavoro indipendente:
    • artigiano;
    • commerciante;
    • agricolo autonomo;
    • prestatore di lavoro occasionale (anche tramite il Libretto Famiglia).
  • Cinque articolazioni dei parasubordinati (cioè degli iscritti alla Gestione Separata):
    • professionista non iscritto a una cassa previdenziale di un Ordine professionale;
    • amministratore;
    • collaboratore coordinato e continuativo;
    • in percorso post-laurea (tutti i dottorandi e gli specializzandi in medicina;
    • altro collaboratore.


Dopo la confluenza dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani (INPGI) in INPS, il 1° luglio 2022, le casse previdenziali autonome operative nell’ambito della previdenza obbligatoria sono 16.

Nel 2022 il numero di lavoratori complessivi è risultato pari a 26,3 milioni: una crescita rispetto al 2021, con un incremento di circa 524mila lavoratori (+2%).
Ancora più consistente è la crescita rispetto al 2019 (anno pre-pandemia) con +758mila lavoratori (+3%).

Allo stesso modo, il reddito medio annuo da lavoro nel 2022 è in crescita rispetto all’anno precedente (+4%) – anche se in misura inferiore all’inflazione media (+8,1%) –attestandosi poco sopra i 24mila euro.

L’andamento dell’occupazione in termini di posizione prevalente è molto diversificato:

  • il lavoro indipendente classico (artigiani, commercianti e autonomi agricoli) continua nel lento trend di contrazione, con gli artigiani che tra il 2019 e il 2022 perdono oltre 70mila unità (-4,7%), i commercianti oltre 80mila (-4,1%) e gli autonomi agricoli circa 18mila lavoratori (-4,2%);
  • il lavoro dipendente privato torna a crescere nel 2022, dopo la contrazione registrata nel 2020 a causa della pandemia: osserviamo, rispetto al 2019, un incremento di circa 800mila lavoratori, pari al +5,1%; l’incremento percentuale dei dipendenti pubblici è pari al +2,5% (circa 88mila lavoratori); risulta, poi, contenuto l’incremento dei lavoratori domestici, cresciuti di circa 8mila unità rispetto al 2019 (+1%); prosegue, infine, il trend in diminuzione degli operai agricoli, che perdono oltre 63mila lavoratori tra il 2019 e il 2022 (-6,9%);
  • l’andamento dei parasubordinati – con e senza partita IVA – è in crescita, con +127mila lavoratori tra il 2019 e il 2022 (+12,6%), crescita dovuta soprattutto all’incremento dei post-laurea (+34,3%) e dei professionisti (+18,6%), mentre le collaborazioni sono in contrazione;
  • per quanto riguarda, infine, i lavoratori in prevalenza impiegati con contratti di lavoro occasionale, l’eccezionale e anomalo ricorso a questa tipologia contrattuale registrato nel 2020 è dovuto all’utilizzo del Libretto Famiglia, per gestire il bonus baby-sitting per gli interventi di sostegno predisposti per fronteggiare le conseguenze del Covid-19.


Il reddito medio annuo nel 2022 ammonta a poco più di 24mila euro. Il reddito medio dei dipendenti nel settore privato si attesta poco al di sotto del valore medio, mentre al di sopra troviamo i lavoratori che svolgono prevalentemente attività di amministratori, sindaci, revisori, con circa 52mila euro e i dipendenti pubblici con circa 35mila euro. Molto più bassi risultano i redditi medi di autonomi agricoli (12.900 euro), operai agricoli (9.300 euro), lavoratori domestici (7.800 euro) e i prestatori di lavoro occasionale (poco più di 1.000 euro di reddito medio annuo).

Nel 2022 gli uomini rappresentano il 56,3% dei lavoratori dipendenti e indipendenti, presentando un numero medio di settimane lavorate nell’anno pari a 43,9 e un reddito medio annuo da lavoro di 27.254 euro, mentre per le donne abbiamo 42,1 settimane medie lavorate e un reddito medio annuo di 20.378 euro.

Nel 2022 i lavoratori con cittadinanza extra Ue sono nel complesso il 10,7%, in crescita rispetto all’anno precedente, quando rappresentavano il 9,3% dei lavoratori. Analizzando l’incidenza per categoria di lavoro, osserviamo che è massima tra i domestici (52,4%) e minima tra i dipendenti pubblici (0,5%). Quote significative di lavoratori extracomunitari si riscontrano tra gli operai agricoli (22,9%) e tra i dipendenti privati (11,2%), mentre la quota di extracomunitari tra i commercianti è in linea con il totale (10,9%). I lavoratori extracomunitari hanno valori più bassi, rispetto ai comunitari, sia per il numero medio di settimane lavorate (39,4 contro 43,5 dei comunitari) sia per il reddito medio da lavoro (15.202 euro contro 25.342 euro dei comunitari).