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Pubblicazione: 25 gennaio 2024
È stato pubblicato l’Osservatorio di monitoraggio dei flussi di pensionamento, con i dati sulle pensioni decorrenti nel 2022 e nel 2023.
Il monitoraggio riguarda i trattamenti liquidati dalle seguenti gestioni:
- Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD);
- coltivatori diretti, mezzadri e coloni;
- artigiani e commercianti;
- Gestione Dipendenti Pubblici (GDP);
- lavoratori parasubordinati;
- assegni sociali.
Per quanto riguarda i requisiti d’accesso alla pensione di vecchiaia, nel 2022 e nel 2023 l’età minima di accesso è di 67 anni, per entrambi i sessi e per i settori lavorativi dipendenti sia privati che autonomi.
Per accedere alla pensione anticipata, l’età necessaria nel biennio è stata di 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, indipendentemente dall'età.
Ulteriori possibilità di uscita anticipata dal lavoro sono state Quota 102, Quota 103, Opzione donna, prorogata con requisiti più stringenti anche nel 2023, i canali di uscita più favorevoli per i lavoratori precoci, per gli addetti a mansioni gravose e per chi svolge lavori usuranti.
In tutte le gestioni, a eccezione degli assegni sociali, si registra un numero più basso di liquidazioni di pensioni nel 2023 rispetto al 2022.
Dalle statistiche si osserva che:
- il rapporto tra le pensioni di invalidità e quelle di vecchiaia nel 2023 è diminuito di tre punti percentuali rispetto al 2022, risultando pari al 22%;
- le pensioni anticipate, rispetto a quelle di vecchiaia, per il totale delle gestioni risultano più basse nel 2023 rispetto all'anno precedente, scendendo al 5% in più rispetto a quelle di vecchiaia;
- la percentuale delle pensioni femminili su quelle maschili presenta nel 2023 un valore inferiore a quello del 2022, attestandosi al 119% (contro il 127% del 2022);
- a livello territoriale il peso percentuale delle pensioni liquidate a residenti nel Nord Italia resta costante (48% nel 2022 e 49% nel 2023).