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Successo per l’apertura al pubblico di Palazzo Wedekind il 2 giugno

In occasione della Festa della Repubblica, l’INPS ha aperto le porte di Palazzo Wedekind e della Pinacoteca.

Pubblicazione: 27 maggio 2024 Ultimo aggiornamento: 11 giugno 2024

Per celebrare la Festa della Repubblica, domenica 2 giugno, l’INPS ha aperto al pubblico le porte di Palazzo Wedekind e della Pinacoteca sulla scia dell'iniziativa promossa dal Ministero della Cultura, con l’obiettivo di rendere accessibile il grande patrimonio artistico e culturale dell'Istituto.

Dalle 9 del mattino, oltre 600 persone hanno varcato le soglie dello storico Palazzo romano. I visitatori sono stati guidati alla scoperta degli aspetti storico-artistici dell’edificio, delle sue splendide sale, come la Sala Angiolillo e la Sala Montecitorio, e della collezione esposta nella Pinacoteca al quarto piano, ammirando una mostra sul lavoro, allestita con 100 opere esposte tra le oltre 9.000 che compongono il patrimonio artistico dell'Istituto.

Palazzo Wedekind, situato nel cuore di Roma in piazza Colonna, era il luogo in cui, in epoca romana, sorgeva il Tempio di Marco Aurelio. La costruzione risale però alla seconda metà del XVII secolo. Oggi sede dell’INPS, ospita anche uffici della Presidenza del Consiglio dei Ministri; nel 1879 fu acquistato dal banchiere tedesco Karl Wedekind, a cui deve la denominazione odierna, che lo trasformò nella sua lussuosa dimora, affidandone i lavori di abbellimento all’architetto Gian Battista Giovenale.

Gabriele Fava, Presidente dell’INPS, ha dichiarato: “L’apertura al pubblico di Palazzo Wedekind è un primo segnale della visione su cui sarà incentrato il nuovo corso dell’INPS durante il mio mandato: una casa di vetro dove la trasparenza sarà una prassi quotidiana che metterà sempre più al centro i cittadini e i loro bisogni. Ritengo un dovere morale di chi custodisce opere artistiche, soprattutto se si tratta di istituzioni pubbliche, farle conoscere e renderle fruibili a tutti, in quanto sono convinto che l’arte e la cultura siano un veicolo di coesione sociale. L’INPS ha sempre avuto un’attenzione particolare per l’arte in tutte le sue forme e l’ha sempre sostenuta.”