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Pubblicazione: 11 luglio 2024 Ultimo aggiornamento: 12 luglio 2024
Dopo un iter durato due anni, l'INPS ha recentemente conseguito la Certificazione di Parità di genere, diventando una delle prime Amministrazioni Pubbliche e la più grande in Europa a raggiungere questo importante traguardo.
Questa certificazione, introdotta dalla legge 162/2021 all’interno del Codice delle Pari opportunità come requisito per riconoscere e promuovere, a partire dal 1° gennaio 2022, le organizzazioni più virtuose, attesta la conformità delle politiche aziendali (e la loro effettiva attuazione) agli standard internazionali, volti a ridurre il divario nelle opportunità tra donne e uomini, a promuovere la parità salariale, a gestire le differenze di genere e a tutelare la maternità. Considerando l’importanza di questi obiettivi, l’Italia si è impegnata con l’Unione Europea, nell’ambito dell’attuazione del PNRR, a raggiungere i livelli minimi di adesione alla certificazione.
L’Ente certificatore accreditato (che opera secondo la prassi UNI/PdR 125:2022) ha espresso un giudizio positivo, assegnando all’INPS un punteggio molto elevato nel raggiungimento dei diversi KPI (Key Performance Indicators).
“L’INPS è all’avanguardia, non solo nel promuovere una società inclusiva in cui le donne possano realizzarsi pienamente nel lavoro, nella famiglia e nella maternità, superando quegli ostacoli economici e quei pregiudizi che impediscono la parità di genere, ma anche nel dare l’esempio di un grande Ente pubblico in cui le lavoratrici sono valorizzate in termini di pari opportunità, conciliazione tra lavoro e famiglia e azioni positive per valorizzare il grande contributo della diversità di genere. Per esempio, le recenti promozioni dei dirigenti da me proposte hanno visto per la prima volta un numero uguale di donne accedere in ruoli chiave alla Prima fascia dirigenziale. La certificazione appena ottenuta, motivo di orgoglio per la comunità INPS, è solo un passo in un percorso che intendiamo continuare con costanza, anche come stimolo per altre amministrazioni”, ha dichiarato il Direttore Generale Valeria Vittimberga.
“La Certificazione di Parità di genere premia l’impegno del nostro Istituto nel creare condizioni di lavoro più equilibrate e nel promuovere il benessere di tutti i dipendenti”, ha affermato il Presidente Gabriele Fava, aggiungendo: “È compito della Governance e della Tecnostruttura garantire le condizioni affinché tutto il personale possa esprimere le proprie capacità e sentirsi parte integrante nella realizzazione della nostra missione istituzionale”.
Fava ha inoltre sottolineato come l’Istituto sia “All’avanguardia nel supporto alla parità di genere attraverso le misure e i servizi erogati, come il Bonus nido, la Decontribuzione mamma, il sostegno alle donne vittime di violenza e l’Assegno unico universale”.
Attualmente, l’INPS conta 15.445 dipendenti donne. La fascia di età più rappresentata è tra i 56 e i 60 anni, con 3.672 donne, seguite da 3.073 tra i 61 e i 65 anni, 2.344 tra i 51 e i 55 anni, 1.524 tra i 31 e i 35 anni, 1.464 tra i 36 e i 40 anni, 1.439 tra i 46 e i 50 anni e 1.182 tra i 41 e i 45 anni.
Le donne Dirigenti generali sono 10, quelle di seconda fascia 157. Altri ruoli femminili all’interno dell’INPS includono nel dettaglio: 343 medici, 188 professioniste impegnate in vari settori tecnici, 13.194 funzionarie e 357 ispettrici di vigilanza.
L’adesione al sistema di Certificazione di Parità di genere consente all’INPS di distinguersi come esempio virtuoso, non solo nel settore produttivo, ma anche all’interno dell’ecosistema pubblico.
Per approfondire: il comunicato stampa dell’Ente certificatore.