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Pensione ai ciechi civili parziali (“ventesimisti”)

Tutte le informazioni che riguardano la domanda di pensione per cittadini riconosciuti ciechi civili parziali dalla competente Commissione medica e in possesso di tutti i requisiti amministrativi previsti dalla legge.

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Dettaglio

Pubblicazione: 17 aprile 2017 Ultimo aggiornamento: 28 luglio 2025

La pensione ai ciechi parziali è una prestazione economica, erogata a domanda, in favore dei soggetti riconosciuti ciechi civili parziali (cioè con un residuo visivo non superiore ad un ventesimo in entrambi gli occhi anche con eventuale correzione).

La pensione è rivolta ai cittadini riconosciuti ciechi civili parziali dalla competente Commissione medica e in possesso di tutti i requisiti amministrativi previsti dalla legge.

Decorrenza e durata 

La pensione è corrisposta per 13 mensilità a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda (o, eccezionalmente, dalla data indicata dalle competenti commissioni sanitarie nel verbale di riconoscimento dell’invalidità civile inviato dall’Istituto).

La pensione non è reversibile e spetta anche dopo il compimento dei 67 anni di età (non si trasforma in assegno sociale sostitutivo).

Ai fini dell’accertamento del requisito reddituale in sede di prima liquidazione si considerano i redditi dell’anno in corso dichiarati dall’interessato in via presuntiva. Per gli anni successivi si considerano, per le pensioni, i redditi percepiti nell’anno solare di riferimento mentre, per le altre tipologie di redditi, gli importi percepiti negli anni precedenti.

La pensione, in condizioni particolari di reddito, può aumentare di un importo mensile stabilito dalla legge (maggiorazione).

La pensione spetta anche in caso di ricovero gratuito a carico dello Stato.

Quanto spetta

Per il 2025 l’importo della pensione è di 336 euro. Il limite di reddito personale annuo è pari a 19.772 euro.

I requisiti per richiedere la prestazione

Hanno diritto alla pensione non reversibile i ciechi parziali che soddisfano i seguenti requisiti sanitari e amministrativi:

  • riconoscimento di cecità parziale con residuo visivo inferiore a un ventesimo in entrambi gli occhi, anche con eventuale correzione;
  • residenza stabile e abituale sul territorio nazionale;
  • stato di bisogno economico (limite di reddito personale annuo non superiore a 19.772 euro);
  • cittadinanza italiana;
  • per i cittadini stranieri comunitari: iscrizione all’anagrafe del comune di residenza;
  • per i cittadini stranieri extracomunitari: permesso di soggiorno di almeno un anno di (art. 41 del Testo Unico sull’immigrazione);
  • nessun limite di età.

La pensione è cumulabile con eventuali prestazioni concesse a seguito di invalidità contratta per causa di guerra, lavoro o servizio, purché sia stata riconosciuta per una patologia o menomazione diversa.

È compatibile con pensioni dirette di invalidità erogate dall’Assicurazione Generale Obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti, dalle gestioni pensionistiche per i lavoratori autonomi e da ogni altra pensione obbligatoria per i lavoratori dipendenti.

La pensione è erogata anche in caso di ricovero in istituto pubblico.

Domanda

Per ottenere la prestazione è necessario anzitutto che la minorazione sia stata riconosciuta nel verbale rilasciato dall’apposita commissione medico legale al termine dell’accertamento sanitario.

Per l’accertamento della propria condizione di disabilità, i soggetti di seguito indicati devono recarsi presso un medico certificatore, che provvede alla compilazione e all’invio telematico all’INPS del certificato medico introduttivo. I soggetti interessati, dal 1° gennaio 2025, secondo quanto stabilito dal decreto legislativo 3 maggio 2024, n. 62, sono i domiciliati o residenti in una delle seguenti nove province:

  • Catanzaro;
  • Frosinone;
  • Salerno;
  • Brescia;
  • Firenze;
  • Forlì-Cesena;
  • Perugia;
  • Sassari;
  • Trieste. 

A partire dal 30 settembre 2025, anche nelle 11 province di:

  • Alessandria;
  • Lecce;
  • Genova;
  • Isernia;
  • Macerata;
  • Matera;
  • Palermo;
  • Teramo;
  • Vicenza;
  • Trento;
  • Aosta.

A ciò fa seguito l’accertamento sanitario, senza necessità dell’invio di una domanda amministrativa da parte del cittadino.

Per tutti i residenti al di fuori delle province sperimentali, la procedura previgente rimane invariata fino al 31 dicembre 2026. In questi casi resta obbligatoria, fino a tale data, la trasmissione all’INPS della domanda amministrativa di invalidità civile a cui si dovrà abbinare il certificato medico introduttivo preliminarmente inviato dal medico certificatore.

Nella domanda di avvio del procedimento devono essere inseriti anche i dati socioeconomici: eventuali ricoveri, svolgimento di attività lavorativa, dati reddituali, indicazione delle modalità di pagamento e della delega alla riscossione di un terzo o in favore delle associazioni.

L’iter di riconoscimento si conclude con l’invio da parte dell’INPS del verbale di invalidità civile tramite raccomandata A/R o all’indirizzo PEC, se fornito dall’utente e resta disponibile nel servizio Cassetta postale online.

Con l’eccezione delle domande di aggravamento, non è possibile presentare una nuova domanda per la stessa prestazione fino a quando non sia esaurito l’iter di quella in corso o, in caso di ricorso giudiziario, finché non sia intervenuta una sentenza passata in giudicato.

INVIO DELLA DOMANDA

La domanda può essere presentata direttamente online sul sito dell’INPS, accedendo tramite SPID/CIE/CNS, oppure tramite un ente di patronato o un’associazione di categoria (ANMIC, ENS, UIC, ANFASS).

Tempi di lavorazione del provvedimento

Il termine entro il quale si deve concludere il procedimento di liquidazione della prestazione economica è di 45 giorni.