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Dipendenti pubblici
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Pubblicazione: 3 aprile 2017 Ultimo aggiornamento: 8 luglio 2020
Cos'è
I contributi volontari vengono versati su domanda dell’iscritto che vuole proseguire la contribuzione per raggiungere il diritto alla pensione o per aumentarne l’importo in caso di interruzione o cessazione del rapporto di lavoro.
È il caso di aspettative per motivi di studio o famiglia, di interruzioni per motivi disciplinari, per lavori discontinui, stagionali o part-time.
A chi è rivolto
Possono versare contributi volontari i lavoratori iscritti all’INPS Gestione dipendenti pubblici.
Come funziona
Per proseguire la contribuzione sono richiesti almeno cinque anni di contribuzione effettivamente versata, riferiti a qualsiasi epoca, oppure tre nei cinque anni precedenti la domanda.
È prevista una riduzione del requisito minimo contributivo da tre a un anno per coprire volontariamente i periodi compresi tra un rapporto di lavoro e l’altro, in caso di lavori discontinui, stagionali o temporanei e di quelli di non lavoro nell’ambito di una prestazione a tempo parziale di tipo orizzontale, verticale o ciclico.
La prosecuzione volontaria non è ammessa se, per gli stessi periodi, l’interessato risulta iscritto ad altre forme di previdenza obbligatoria.
L’importo dei contributi è determinato dall’INPS Gestione dipendenti pubblici e i versamenti devono essere effettuati dall’interessato entro il trimestre successivo a quello di riferimento.
La contribuzione volontaria può essere versata anche per i sei mesi precedenti la data di presentazione della domanda di autorizzazione.
La domanda deve essere presentata online all'INPS attraverso il servizio dedicato.
In alternativa, si può fare la domanda tramite:
Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.